Ticino e Grigioni

"Viaggi in Svizzera per pianificare sequestro"

Caso Eitan: secondo gli inquirenti italiani, un 50enne israeliano con trascorsi militari ha avuto un ruolo chiave nella sottrazione del bimbo attraverso lo scalo di Lugano

  • 10 novembre 2021, 12:39
  • 10 giugno 2023, 15:50

PrimaPagina 12.00 del 10.11.21: il servizio di Chiara Savi

RSI Ticino e Grigioni 15.11.2021, 11:17

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Di: Elena Boromeo

Le indagini italiane sul caso di Eitan, il bimbo di 6 anni sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, sono arrivate a una svolta. Oggi, la procura di Pavia ha emesso due mandati di arresto internazionale nei confronti del nonno, Shmuel Peleg, e dell'uomo che ha accompagnato i due all'aeroporto di Lugano Agno lo scorso 11 settembre. Si tratta di un cittadino israeliano di 50 anni, residente a Cipro, che secondo gli inquirenti italiani avrebbe avuto un ruolo chiave nell'organizzazione del trasferimento del minore in modo da aggirare il divieto di espatrio emesso dalle autorità italiane.

La procura di Pavia parla di "numerosi viaggi in Svizzera effettuati nelle giornate immediatamente precedenti l’11 settembre e accertati grazie all’analisi del traffico telefonico", che sarebbero serviti a Peleg e al suo connazionale per la pianificazione del sequestro del bimbo. Gli inquirenti italiani sottolineano il ruolo del 50enne israeliano, "verosimilmente appartenente alla compagnia militare privata denominata Blackwater", che sarebbe stato assoldato dai nonni materni del bimbo per organizzare il viaggio dalla Svizzera.

Il giallo del controllo stradale in Ticino

Secondo la ricostruzione degli inquirenti italiani, l'auto noleggiata all'aeroporto di Malpensa con a bordo Eitan sarebbe stata fermata in territorio ticinese l'11 settembre alle 14.10, per un controllo stradale poco prima dell'aeroporto di Lugano-Agno, come confermato alla RSI dal procuratore Mario Venditti. Questa circostanza, però, - già smentita dalla polizia cantonale - non risulta nemmeno al Ministero pubblico ticinese che sta indagando sul caso: "Al Ministero pubblico non risultano i controlli di polizia a cui fanno riferimento le autorità italiane. L’incarto al momento è ancora aperto", precisa alla RSI.

Confermato, invece, il regolare controllo delle guardie di confine all'interno dell'aeroporto, che sarebbe stato passato senza problemi da Peleg e il nipote prima di imbarcarsi su un volo privato diretto a Tel Aviv (noleggiato a nome del 50enne da una compagnia tedesca privata al costo di 42'000 euro). Un controllo che secondo quanto ha dichiarato il procuratore italiano al Corriere della Sera, "solleva qualche perplessità" dal momento che sono stati lasciati passare "due adulti con un bambino che non risulta loro parente, senza l'autorizzazione del tutore e su un'auto noleggiata in Italia".

Va però precisato che le autorità elvetiche non potevano essere a conoscenza del divieto di espatrio diramato dalle autorità italiane a livello Schengen perché questo era invisibile a causa di un problema tecnico di cui ora non si conoscono i dettagli.

Nel frattempo, i legali di Peleg hanno inoltrato un ricorso contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere e la richiesta di estradizione.

Eitan, mandato d'arresto contro il nonno

Telegiornale 10.11.2021, 13:30

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