Violenze inaudite nei confronti di 4 bambini di tenera età. È l'agghiacciante quadro di cui devono rispondere a vario titolo i genitori e il nonno paterno, nel processo che si è aperto oggi, mercoledì, alle Assise criminali di Lugano.
I fatti in questione risalgono al periodo compreso fra il 2015 e il gennaio del 2017, quando la famiglia risiedeva a Chiasso. Al centro del dibattimento si colloca la gravità delle sevizie commesse dalla madre: come calci in faccia, alla nuca, ciabattate in testa e colpi inferti col tacco 12 di una scarpa con un chiodo sporgente. Per la donna, accusata segnatamente di ripetuto tentato omicidio intenzionale e lesioni, la procuratrice Valentina Tuoni ha chiesto una pena di 9 anni di reclusione.
Pesante anche il quadro delle responsabilità per il padre e il nonno. Per il primo, 33enne, sotto accusa per abbandono e coazione, la procuratrice ha chiesto una condanna a 4 anni. Due, infine, gli anni di carcere proposti per il nonno, imputato per violazione del dovere d'assistenza o educazione. Entrambi, per il clima omertoso da essi creato, avevano contribuito alle continue violenze della madre contro i bambini, che oggi hanno dai 4 ai 9 anni e sono stati collocati lontano dalla famiglia.
In programma per domani, gli interventi della difesa. La sentenza potrebbe essere pronunciata venerdì prossimo.
CSI/ARi