Arrestato lo stupratore di Ginevra

È stato arrestato domenica pomeriggio verso le 15.45 il presunto omicida della socioterapeuta ginevrina. L'uomo, stando alle prime informazioni, è stato bloccato alla frontiera tra la Germania e la Polonia.

La notizia dell'arresto, anticipata da alcuni media romandi, è stata confermata alla RSI da Henry Della Casa, portavoce della Procura ginevrina, stando alla quale è stato intercettato a bordo dell'auto con la quale si era dato alla fuga, una Citroën Berlingo bianca.

L'arresto è avvenuto, secondo quanto indicato in serata in un comunicato della polizia germanica, sul territorio di Kolbaskowo, un villaggio polacco alla frontiera con la Germania, da parte di funzionari della polizia federale tedesca, che hanno poi consegnato l’uomo alle autorità locali. Kolbaskowo si trova a circa 150 chilometri a nord-est di Berlino.

Nel comunicato si legge inoltre che gli agenti hanno trovato anche la presunta arma (ma non ne è specificata la natura) con cui il 39enne avrebbe ucciso giovedì la terapeuta.

Il procuratore generale di Ginevra Olivier Jornot intanto in diretta al telegiornale delle 19.30 della RTS ha lodato l'eccezionale collaborazione fra le forze dell'ordine elvetiche tedesche e polacche che hanno permesso l'arresto, aggiungendo che “La polizia ginevrina ha lavorato giorno e notte” preferendo però non fornire ulteriori dettagli né sull'arresto dello stupratore né sulle circostanze della morte della socioterapeuta.

Giovedì, il presunto omicida si era dileguato dalla città sulle rive del Lemano con la 34enne - madre di un bambino di otto mesi - mentre si trovava in "uscita pianificata educativa autorizzata". Le sue tracce, fiutate da un cane poliziotto, portavano in Germania a Weil am Rhein, non lontano dal confine con Basilea.

La morte della giovane ha sollevato in Svizzera un'onda di indignazione. La donna lavorava da sei anni al centro di socioterapia ginevrino La Pâquerette, integrato nel recinto della prigione di Champ-Dollon.

RED MM