Asilo, “La destra alimenta la diffidenza”

Il dramma di Lampedusa ha sconvolto tutti. Eppure quando si tratta di accogliere in Ticino richiedenti l’asilo fuggiti da un paese in difficoltà le voci critiche sono molte e superano quelle che si trovano d’accordo. Lo ha sottolineato anche Manuele Bertoli, martedì, in un messaggio su facebook .

Ma perché scatta questo meccanismo? “Perché tutti ci facciamo cogliere dall’emotività quando succedono fatti gravi, sia che avvengano vicino sia lontano. Ma quando si tratta di un “problema” che ci tocca da vicino prevale l’atteggiamento razionale e riflessivo”. Parola di Sandro Cattacin, sociologo ed esperto di politica migratoria.

La popolazione ticinese vive quindi i richiedenti l’asilo come dei “rivali”, qualcuno che sfrutta quello che è nostro. E in ciò i partiti di destra hanno giocato un ruolo fondamentale. “La voce della Lega, che ogni domenica su ‘Il Mattino’ grida quanto sia ingiusta e difficile la situazione, fa sì che la gente si convinca che ci sia un grave problema di conflitto”.

E nel cantone, secondo Cattacin, nessun partito di sinistra o di centro è in grado di contrastare il movimento di Via Monte Boglia. “Tutti sono fin troppo tolleranti, incapaci di mettersi contro chi porta avanti dei referendum che a volte violano addirittura i diritti umani”.

L’esperto conclude affermando che, per riuscire a cambiare l’atteggiamento delle persone, “ci vorrebbe una casta politica nuova, capace di confrontarsi a testa alta e con argomenti convincenti con questo tipo di logica”. Perché quella che stiamo vivendo, a suo avviso, è una situazione veramente problematica.

Sara Matasci