Cronaca

Crescono i timori oltre confine

Autorità italiane preoccupate per il nuovo stop ai lavori della linea ferroviaria Stabio-Arcisate

  • 14 settembre 2013, 16:04
  • 1 giugno 2023, 19:15
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Immagine d'archivio

  • Ti-Press / Francesca Agost

L’annuncio dell’impresa Claudio Salini di gettare la spugna e di bloccare il cantiere italiano per la realizzazione della linea ferroviaria Stabio-Arcisate preoccupa non poco oltre confine.

"Se confermato, sarebbe un atto grave e incomprensibile", ha dichiarato Maurizio Del Tenno secondo il quale: "Iniziamo a credere che la ditta non è più interessata a realizzare l'opera".

Nonostante il clima incerto, aggiunge l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, rimane confermato per lunedì un vertice tra le parti e il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, in agenda da tempo.

“Ci sono le condizioni per ripartire”

Dal canto suo Raffaele Cattaneo, ex Assessore regionale alle infrastrutture e oggi presidente del Consiglio regionale lombardo, sabato ha sollecitato Roberto Maroni e Del Tenno ad attivarsi per la riapertura del cantiere poiché “ci sono le condizioni per ripartire”.

“Nessuno può pensare di lasciare la Valceresio tagliata in due da un cantiere inattivo”, aggiunge Cattaneo che conclude: “ho parlato con Salini, Del Tenno e altri protagonisti…Con un lavoro fatto bene ci sono le condizioni perché tutto riparta entrò fine mese e si trovino soluzioni definitive entrò fine anno”.

Simone Della Ripa

Il dettaglio

Le parole del politico lombardo fanno seguito al comunicato ufficiale dell'azienda ICS Grandi Lavori S.p.A., stando al quale: "Da lunedì 16 settembre, a seguito dell’ultimazione di tutte le attività di messa in sicurezza delle opere e delle aree di lavoro, non essendo pervenute nei termini fissati a livello istituzionale soluzioni alle problematiche relative allo smaltimento delle terre contenenti arsenico naturale provenienti dagli scavi, il cantiere della linea Arcisate - Stabio, per la tratta italiana, ripiegherà con ogni sua struttura logistica e sarà definitivamente chiuso".

Mentre sul versante italiano della ferrovia la situazione sul cantiere è peggiorata, ieri pomeriggio l'impresa costruttrice ha spostato parte dei macchinari e ha lasciato a casa i dipendenti, nella parte svizzera si è svolta sabato una giornata di porte aperte, alla qule hanno preso parte alcune centinaia di persone.

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