La voce della Mesolcina si innalza contro l'ipotesi di un pedaggio alla galleria del San Gottardo per finanziare i lavori di risanamento. Rendere più caro, anche se solo temporaneamente, il principale asse di transito nord-sud, potrebbe portare ad un aumento del carico sui percorsi secondari, San Bernardino in primis ma anche Sempione.
"Sarebbe inaccettabile"
Il presidente della Regione Mesolcina Andrea Toschini giudica pericolosa l’introduzione di un pedaggio , pur non escludendola a priori. Interpellato dai colleghi delle Cronache della Svizzera italiana, il presidente evidenzia che si rischia di "deviare il traffico sull’asse del San Bernardino e un eventuale correttivo, ovvero l’introduzione di una tassa anche sul traforo autostradale mesolcinese, sarebbe inaccettabile, visto che quello è il nostro principale collegamento col resto della Svizzera”.
Coira non si oppone
L'ipotesi pedaggio non incontra l'opposizione di Coira. Si può ragionare su tutto, ha detto il presidente del Governo grigionese Mario Cavigelli ai colleghi del Radiogiornale, ma i cambiamenti non dovranno peggiorare la situazione lungo l'A13 del San Bernardino.
Red. MM/CSI
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12.05 CSI Le considerazioni di Andrea Toschini nel servizio di Gabriele Bohrer
RSI Cronaca 31.03.2014, 13:57
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RG 12.30, le considerazioni di Mario Cavigelli, al microfono di Marco Petrelli
RSI Cronaca 31.03.2014, 15:49
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PLR fermamente contrario
Il Partito liberale radicale è fermamente contrario alla possibilità di introdurre una tassa per il passaggio nel tunnel autostradale del San Gottardo. Questa misura, sottolinea il PLR in una nota, comporterebbe una disparità di trattamento intollerabile e penalizzerebbe ulteriormente il Ticino. Il PLR chiede invece una soluzione che sia più vicina agli interessi dei ticinesi. Il Gottardo va risanato senza introdurre misure discriminatorie. Basti ricordare che altre tratte della rete stradale nazionale vengono rifatte senza imporre nessuna tassa specifica. Una misura di questo tipo, oltre che essere una chiara disparità di trattamento, costituirebbe un’ulteriore difficoltà in settori critici, come ad esempio il turismo, e andrebbe a penalizzare ancora una volta le regioni periferiche e la situazione economica cantonale.