Lino Bini
La decisione del Governo ticinese di tagliare del 2% i salari dei dipendenti pubblici e di ridurre i contributi a enti sussidiati, per limitare il disavanzo di bilancio 2013, proprio non trova consensi, soprattutto nel settore scolastico.
Insegnanti sul piede di guerra un po’ in tutte le scuole del cantone: al Liceo di Lugano 1 congelate le gite scolastiche, alla scuola media di Viganello limitati i colloqui con i genitori.
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Gli insegnanti si organizzano
L’inquietudine che serpeggia tra il corpo docenti può essere percepita anche dall’assemblea generale del Movimento della scuola, associazione che riunisce tutti i docenti attivi in Ticino, organizzata a porte chiuse per questa sera a Camignolo, nel corso della quale sarà affrontata soprattutto la spinosa questione dei tagli lineari agli stipendi.
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Per Gianluca D’Ettorre, docente nonché sindacalista OCST, la protesta è giustificata anche se la proposta dovrà ancora superare lo scoglio della Commissione delle gestione. "È dal 1995 che il settore scolastico è interessato da tagli e risparmi, e ora i docenti non sono più disposti a concessioni", ricorda D'Ettorre.
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"Sì allo sciopero"
Sulla stessa linea pure Raoul Ghisletta, secondo il quale “la misura è colma”. Per il sindacalista VPOD, infatti, è giunto il momento che il corpo docente faccia sentire le proprie rivendicazioni, anche attraverso uno sciopero, annunciato per il prossimo 5 dicembre.
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Ghisletta Linio ok.MUS
credits 16.10.2012, 18:19
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