Cronaca

Pianificazione territoriale

Modifica della legge sulla pianificazione del territorio

  • 20 febbraio 2013, 17:35
  • 5 giugno 2023, 20:42
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È certamente l'iniziativa Minder sulle retribuzioni abusive il tema più mediatizzato del prossimo appuntamento alle urne, fissato per il tre marzo. Tuttavia per alcuni il tema con il maggior impatto sarà la revisione della legge sulla pianificazione del territorio. Gli aspetti delicati non mancano: protezione degli spazi naturali, una nuova tassa, autonomia dei comuni.

La posta in gioco

Per ovviare ai concetti poco immediati come "dispersione degli insediamenti", "zone edificabili secondo il fabbisogno prevedibile per 15 anni" o "tassa sul plusvalore", gli schieramenti ricorrono a metafore o scenari estremi. I favorevoli indicando che ogni secondo in Svizzera viene edificato un metro quadrato. Sul fronte dei contrari Hans-Ulrich Bigler, dell'unione svizzera arti e mestieri, dice: “La legge porterà ad un orrendo aumento dei prezzi del terreno. Non solo i proprietari, anche chi è in affitto vedrà esplodere i costi per l'abitazione".

No a zone edificabili troppo grandi

Un'affermazione poi fortemente contestata. Per evitare speculazioni e banalizzazioni è quindi necessario addentrarsi nei dettagli. Governo e parlamento ritengono che zone edificabili troppo grandi portino ad una costruzione disordinata dei centri abitati, con conseguente spreco di territorio. Per questo vogliono limitare al fabbisogno dei prossimi 15 anni - sulla base di un complesso calcolo - le dimensioni che comuni e cantoni possono destinare alla costruzione di case, zone industriali e infrastruttura. Chi ne ha concesse troppe deve ridurle, riconvertendo terreni da edificabili ad agricoli. Questi proprietari vanno risarciti.

Al contrario chi approfitta di un azzonamento deve pagare una tassa di almeno il 20 percento sul valore acquisito, non subito, ma quando vende il terreno o costruisce casa. Per la conigliera federale Doris Leuthard un prelievo giusto: “Qualcuno diventa ricco per la decisione di un comune, quindi è giustificato che la mano pubblica riceva il 20% del plusvalore”.

Un attacco ai piccoli proprietari

I contrari lo ritengono invece un attacco ai piccoli proprietari. Ultimo aspetto non marginale, la revisione è un compromesso coi promotori dell'iniziativa popolare per il paesaggio, che chiede - in modo più drastico - un congelamento per 20 anni delle zone edificabili. Per il momento hanno sospeso l'iniziativa, ma se la legge non passa sono determinati a portarla in votazione.

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