La Confederazione si è attivata per cercare di capire che fine ha fatto il 53enne locarnese scomparso a metà agosto in Siria. L’uomo, secondo quanto appreso dai familiari grazie ad alcune persone presenti in loco, sarebbe stato fermato dai servizi segreti oltre un mese fa all’aeroporto di Qamishli. Dopo essere stato prelevato dalle forze dell'ordine, il meccanico è stato imprigionato.
In una lettera arrivata martedì al legale dei familiari, l’avvocato Yasar Ravi, il Dipartimento federale degli affari esteri dice di non avere informazioni precise sulla vicenda, ma sottolinea di aver incaricato il console elvetico in Siria di chiarire al più presto la situazione con le autorità del paese. Attualmente sia il Consolato ad Aleppo che l'Ambasciata a Damasco sono però chiusi a causa del conflitto civile. È allora ipotizzabile che i servizi diplomatici intervengano sfruttando canali privilegiati.
Non si conoscono ancora i motivi dell’arresto del 53enne, di nazionalità svizzera e siriana. L'uomo, stando a nostre informazioni, si recava regolarmente nel paese.
Da.Pa.