La Sommaruga e Jeff Bridges

Si completa l’annata molto acquatica del cinema internazionale: agli Oscar aveva vinto l’uomo-pesce di The Shape of Water, al Premio del cinema svizzero, il mini-oscar di casa nostra, vince la ragazza-sirena di Blue My Mind.

Tutto come previsto, se si pensa alle sette nomination che il film aveva. Alla fine di Quartz ne ha vinti complessivamente tre: miglior film, migliore sceneggiatura, migliore attrice protagonista.

Una vittoria che suona come un incoraggiamento nei confronti della nuova generazione di cineaste e cineasti del nostro paese: la regista zurighese Lisa Brühlmann ha 37 anni, la sua protagonista Luna Wedler solo 18.

Tasto dolente, è anche la vittoria di un film amato dalla critica - aveva vinto ad esempio il Festival di zurigo - ma snobbatissimo dal pubblico: solo 3000 spettatori nelle sale.

La Romandia gioisce con il premio per il miglior documentario, L’Opéra de Paris di Jean-Stéphane Bron. Sicuramente un'opera ragguardevole e di grande impatto culturale, ma che dà anche l'impressione di essersi giovata, nel ricevere voti dai membri dell'Accademia del cinema svizzero, del nome assai considerato del suo autore.

La Svizzera italiana resta invece al palo: mai come quest’anno è risultata quasi totalmente assente persino dalle nomination (l'unica, non andata a buon fine, quella per Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini nella categoria miglior film).

Tra i fatti marcanti della serata, sicuramente l’insistenza, anche nel discorso iniziale della consigliera federale Simonetta Sommaruga, sulla necessità di pari opportunità nelle professioni del cinema.

La Sommaruga, come aveva preannunciato alla vigilia, ha fortemente voluto una emblematica foto insieme a tutte le donne nominate.

Recepita da molte delle presenti ma non da tutte l'iniziativa, promossa dallo Swiss Women's Audiovisual Network, di presentarsi alla cerimonia vestite di nero.

Tre le chicche principali all'interno dello show, condotto dalla ticinese Giada Marsadri con la collaborazione in sala dell'attore zurighese Leonardo Nigro:

- il premio speciale dell’Accademia, andato al truccatore Thomas Nellen, che lavora a Hollywood da 25 anni, è stato consegnato in un videomessaggio dal Grande Lebowski, l’attore americano Jeff Bridges

- il premio per il miglior cortometraggio è stato introdotto dal regista Timo Von Gunten e dal produttore Giacun Caduff (nominati per l'Oscar nel 2017 con il corto La femme et le TGV) attraverso una divertentissima canzoncina che faceva il verso alla situazione del cinema nazionale

- il premio d'onore al regista d'animazione Georges Schwitzgebel, momento culminante della serata, ha visto andare in scena un carrambata, con il figlio pianista che è comparso in sala all'insaputa del padre per suonare una sorta di accompagnamento trionfale

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Marco Zucchi