Cultura e spettacoli

Vai, Bulldozer!

Bud Spencer, il forte dalla parte dei deboli che aveva imparato dagli indios: il ricordo di Marco Zucchi

  • 28 giugno 2016, 01:14
  • 5 settembre 2023, 23:28
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Lo chiamavano Trinità

Lo chiamavano Trinità

In cuor mio pensavo che non avrei mai dovuto scrivere un ricordo dell'eroe della mia infanzia. Gli eroi dell'infanzia sono immortali per definizione. E lui - che prendeva e tirava sganassoni senza battere ciglio e senza fare davvero male - lo era persino di più. Bud Spencer prima di andarsene ha detto "grazie" ai familiari. È bello pensare che quel ringraziamento fosse anche un saluto a noi, alle folle di eterni bambini che gli hanno voluto bene.

"Ruspa Galina ruspa!"

Quelli che a dieci anni discutevano con gli amici su quale fosse il suo pugno più efficace (indubbiamente dall'alto in basso, sulla testa del cattivo, prendendo la rincorsa con tutto il corpicione). Quelli che "mi appecorono alla bellezza" e "ruspa Galina ruspa!" (I due superpiedi quasi piatti) e cento altre battute da ripetere ridendo. Quelli che poi sono cresciuti, magari si son dati pure un contegno da gente seria, ma uno spicchio d'affetto per il gigante buono con gli occhi a fessura lo hanno sempre conservato. Sembrava un papà rassicurante, poi un nonno pacioccone.

Il forte dalla parte dei deboli

Era stato campione di nuoto, cosa risaputa, ma anche avventuriero e pilota in Sud America. Quella parte te la raccontava quasi con più soddisfazione di quando ti parlava di Piedone, di Bambino (al fianco di Trinità) e di tutti gli altri personaggi dei film. Era laggiù in Venezuela, diceva, che aveva imparato (in situazioni non sempre facili) ad essere il forte dalla parte dei deboli. Il ruolo che in seguito gli avrebbe attribuito anche il cinema.


Bud Spencer e la RSI

  • Incontro con Bud Spencer a "Star sulla uno" (11.02.2005) - RSI

    RSI 27.06.2016, 22:45

  • Bud Spencer a "Il bello e il brutto" (Millevoci nella notte 29.04.2010) - RSI

    RSI 27.06.2016, 22:46

  • "Soggetti smarriti" del 15.02.2015: Il gigante buono del western italiano, Bud Spencer - RSI

    RSI Cultura 27.06.2016, 22:48

Gli incontri con gli indios

Nel 2004 era venuto a Locarno con un altro grande del cinema italiano, Ermanno Olmi: vederlo in Piazza grande era stato magico e emozionante. So di tanti frequentatori poco assidui del Festival arrivati in pellegrinaggio solo per lui. Quel giorno l'intervista, sulla terrazza dell'hotel Reber, era stata sorprendente e mi aveva rivelato un Carlo Pedersoli in vena di spiritualismo. Rievocava con passione incontri amazzonici in cui gli indios gli avevano spiegato i culti panteistici legati alla foresta, agli animali selvaggi, alla natura. Si era presto perso in quei ricordi, con lo sguardo sognante di chi ha visto tanto, ma non ancora abbastanza. Vai, Bulldozer, adesso hai il tempo per incontrare il giaguaro, l'anaconda e tutti gli altri spiriti. E grazie a te!

Marco Zucchi

Dal TG 12.30


Addio a Bud Spencer

Telegiornale 28.06.2016, 14:30

RG 08.00 del 28.06.16: la corrispondenza di Claudio Bustaffa

RSI Ciaknews 28.06.2016, 08:20

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