Cultura e spettacoli

Il segreto dello Jodel

Una ricerca scientifica vuol scoprire come fanno i cantanti a ricordarsi tutte le melodie: non hanno né significato né partiture

  • 1 settembre 2018, 21:15
  • 5 settembre 2023, 14:54

Lo jodel, sfida mnemonica

Telegiornale 01.09.2018, 20:00

Di: Diem/TG

La scienza vuole capire e svelare i segreti dello Jodel, la forma musicale più primitiva della Svizzera, un canto praticato soprattutto in Appenzello e Toggenburgo. Non ha un testo, ma soltanto combinazioni di vocali e consonanti senza significato. Melodie che vengono tramandate oralmente, senza alcuna partitura.

I ricercatori, guidati dall'etnologo Raymond Amman della scuola universitaria di Lucerna, vogliono scoprire come facciano i cantanti a ricordarsi le composizioni. A un orecchio non allenato, sembrano tutte molto simili, ma gli appassionati riescono a distinguerle esattamente e l’interpretazione è precisa anche se gli esecutori non hanno né traccia scritta né punti riferimento. Tutto ciò "è affascinante", rileva il ricercatore che per risolvere il mistero analizza le melodie, ma interroga anche i cantanti che, nella maggior parte dei casi, non sanno leggere la musica.

"È come se avessimo un software in testa, un po' come la musica moderna che viene registrata nei computer", spiega un cantante, la cui tesi verrà verificata nel corso dello studio che può avvalersi del lavoro di Erwin Sager che negli anni ha raccolto e trascritto su carta più di 1’400 jodel naturali. Compongono il patrimonio del Centro per la musica popolare di Appenzello e Toggenburgo che dispone di una banca dati dedicata al canto tradizionale unica in Svizzera, con registrazioni che risalgono anche a un secolo fa.

Dalla TV

Grazie al materiale storico e all’osservazione, i ricercatori sperano di capire quali melodie si sono conservate nel tempo, quali sono state dimenticate e perché. Per farlo dovranno però riuscire a vincere lo scetticismo di una parte dei cantanti. Tutti apprezzano l'esistenza dell’archivio sonoro, ma non tutti sono d'accordo con la trascrizione su carta. Chi si oppone teme un attacco alla tradizione. "Lo jodel naturale non si deve scrivere, lo si ascolta e lo si canta come lo si è sentito e basta", sostengono i puristi. Sull’altro fronte, rilevato che il tema suscita divisioni cose se fosse "una questione quasi religiosa", si fa notare che le antiche melodie "rischiano di andare perse". E allora meglio la trascrizione. Ne va della sopravvivenza stessa dello jodel e forse solo così si riuscirà a svelare il suo segreto.

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