"L'Escale" vince a Soletta

Un film radicale, ha spiegato la giuria, radicale nelle modalità di ripresa estremamente semplici, radicale nel seguire fino in fondo i suoi personaggi. Il Prix de Soleure delle Giornate cinematografiche di Soletta va a L’escale (La tappa), del romando di origini iraniane Kaveh Bakhtiari. Il film era già stato mostrato alla Quinzaine des réalisateurs a Cannes e parla della drammatica situazione dei migranti che dall’Iran cercano di raggiungere l’Europa occidentale, trovandosi bloccati per mesi o anni a Atene, senza documenti, in una sorta di terra di nessuno da cui non si può né andare avanti né tornare indietro. Per disperazione si può arrivare a forme di protesta estreme, come cucirsi la bocca per affrontare un devastante sciopero della fame. Per abnegazione registica si può condividere parte del destino dei protagonisti, come ha fatto Bakhtiari rimanendo a vivere con loro per periodi lunghissimi.

Se a L’escale vanno i 60'000 franchi assegnati dai giurati (Chantal Akerman, Lukas Bärfuss, Güzin Kar e Jean Ziegler), non molto diverso è stato l’orientamento degli spettatori delle Giornate (che sono aumentati dai 61mila del 2013 a circa 65mila): tra undici titoli in lizza hanno votato Neuland di Anna Thommen, che racconta il lavoro di un insegnante basilese in una classe per stranieri popolata di allievi che arrivano dai quattro angoli del globo. Al film della Thommen vanno 20'000 franchi e la soddisfazione di aver battuto tra gli altri Der Goalie bin ig , fresco trionfatore alle Nomination del Premio del cinema svizzero. Premio per il quale in marzo saranno in lizza nella categoria “miglior documentario” entrambi i trionfatori delle Giornate solettesi.

Marco Zucchi