I cani capiscono il senso delle parole molto meglio di quanto non sia il caso, per esempio, delle grandi scimmie. Sono inoltre in grado di comprendere simboli astratti o nomi di cose non materiali.
Già nel 1999, durante una trasmissione televisiva andata in onda in Germania, il border collie Rico aveva provato di essere capace di riconoscere i nomi di 77 giocattoli e successivamente aveva arricchito il suo bagaglio con altre 120 definizioni, a una velocità paragonabile a quella di un bimbo piccolo.
Ora queste constatazioni sono state suffragate dagli antropologi del celebre Isitituto Max Planck di Lipsia.
ATS/dg