Trentacinque anni fa, con la pubblicazione della descrizione dei primi casi sul bollettino del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) statunitense, iniziava l’era dell'AIDS. La malattia da allora, secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha ucciso 34 milioni di persone.
L'articolo, pubblicato il 5 giugno 1981 sul Mortality and Morbidity weekly report e ripreso poi nei giorni successivi da diversi media, descrive il caso di cinque giovani omosessuali californiani, tutti ricoverati in tre ospedali di Los Angeles con una polmonite da Pneumocystis carinii, un patogeno molto raro, insieme ad altre infezioni inusuali, una circostanza che indicava che il sistema immunitario era compromesso.
L'8 giugno invece l'autorità americana, a seguito anche di una segnalazione di un cluster di un tumore raro, il sarcoma di Kaposi, in diversi soggetti gay a Los Angeles e New York, decise di istituire un task force sul tumore e sulle infezioni opportunistiche. Nel 2014, spiega il sito dell'OMS, 1,2 milioni di persone sono morte per la malattia, principalmente nell'Africa subsahariana.
ATS/ANSA/Swing