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Un batterio di un secolo fa

L'analisi di un vibrione ravvivato dopo 100 anni ha dimostrato che la resistenza agli antibiotici è un processo di difesa "naturale"

  • 12 aprile 2019, 13:20
  • 9 giugno 2023, 10:03
Batteri del colera al microscopio elettronico

Batteri del colera al microscopio elettronico

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Di: ATS/Bleff

È rimasto conservato per oltre 100 anni ed è il più antico ceppo disponibile e ravvivato del vibrione del colera. Ora si è scoperto che era già resistente agli antibiotici, prima ancora che se ne diffondesse l'utilizzo. La resistenza riscontrata sarebbe una condizione creata dallo stesso per combattere contro sostanze naturali.

Il suo codice genetico è stato letto per la prima volta dai ricercatori del Wellcome Sanger Institute in Inghilterra ed è stato isolato in un soldato britannico morto durante la prima guerra mondiale. Questa specie di Vibrio cholerae era unica e non tossicogenica, diversa rispetto a quelle che causano e pandemie, e nel 1920 venne depositata nella National Collection of Type Cultures

I ricercatori hanno scoperto che il vibrione possedeva già un gene per sopravvivere all'ampicillina. Ciò aumenta la prova che la resistenza agli antibiotici nei batteri esisteva prima ancora dell'introduzione di trattamenti.

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