Il settore dei viaggi utilizzerebbe dei programmi informatici per riservazioni fittizie sulle pagine internet delle compagnie aeree e per spiare la concorrenza, ciò che provoca un aumento dei prezzi dei biglietti.
Lo scrive la NZZ am Sonntag, che quantifica le prenotazioni fasulle nel 44% su circa un miliardo di domande analizzate dalla ditta americana Distil Networks. L’azienda è peraltro consulente della Lufthansa, alla quale appartiene Swiss.
L’operazione danneggia le compagnie aeree, che si ritrovano con dei posti vuoti, e i passeggeri, che pagano i biglietti più del dovuto.
ATS/SP