A Spartaco
Il volume «Poeti per Vincenzo Vela» è, prima di tutto, un omaggio a Vela, artista sensibile, cittadino appassionato e generoso. Ma la raccolta poetica, pubblicata dal Museo e dalle Edizioni Casagrande per il Bicentenario, è anche una sorta di verifica, di «prova di riscontro», come scrive Gianna Mina nella premessa al volume. Un tastare il polso ai poeti del nostro tempo, per scoprire se in loro echeggia ancora «il campo del sentimento, dell'espressione, della verità» che ha guidato Vela in tutta la sua vita e la sua opera. In 32 hanno risposto alla sfida: una rispondenza straordinaria, che ha mobilitato più generazioni di scrittori e scrittrici del territorio, da Pusterla a Isella, da Grignola a Ruchat, da Nessi a Ketty Fusco, fino a Yari Bernasconi, Laura Di Corcia e Marko Miladinovic, tra gli altri. "Di fronte a Vincenzo Vela gli scrittori coinvolti hanno reagito in modo diverso. Alcuni hanno scelto di parlare dell'uomo, altri delle sue opere. (...) A conferma che di un'opera d'arte (di qualsiasi arte) è difficile impadronirsi per intero, e in questo forse l'arte somiglia alla vita", scrive Flavio Medici nella sua introduzione.Con generosità e parecchio talento, gli scrittori hanno dedicato i loro testi a Vela, uomo e artista, «ai dolori del suo e nostro tempo, alle costanti cruciali di ogni epoca storica, ai quesiti interiori e sociali che le opere selezionate rivelano o, il più delle volte, celano». Ne risulta un volumetto agile ma denso, arricchito dalle immagini del fotografo Mauro Zeni che riproducono le opere principali dello scultore, quelle a cui si sono ispirati i poeti in antologia.