Birdland

Eddie Harris e Phineas Newborn, due dimenticati

con Maurizio Franco

  • 17 luglio 2018, 01:00
Eddie Harris

Eddie Harris al Montreux Jazz Festival del 1988

  • Keystone

BIRDLAND ®
Da lunedì 16 a venerdì 20 luglio 2018 alle 23:00


Eddie Harris e Phineas Newborn, due dimenticati

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A volte “Birdland”, il club serale di jazz di Rete Due, si occupa di musicisti che ebbero notevole risonanza durante la carriera ma che oggi sembrano dimenticati.

Maurizio Franco questa settimana mette in vetrina le due personalità, quasi coetanee ma piuttosto diverse dal punto di vista stilistico, di Phineas Newborn (1931-1989) e di Eddie Harris (1934-1996).

Il primo è stato un eccellente pianista, grande tecnico della tastiera. Cresciuto in una famiglia di musicisti debuttò nelle band di “Rhythm & Blues” del padre batterista, che accompagnarono B.B. King nei primi passi di carriera. Si affermò come leader nei primi anni ’50 e proseguì un’importante carriera fino a metà anni ’60. Di valore le sue registrazioni e performance in piccoli gruppi nei quali apparivano batteristi come Roy Haynes, Philly Joe Jones e Kenny Clarke, o bassisti quali Oscar Pettiford. Notevole e di grande esito poetico inoltre lo sviluppo del concetto di piano solo, raro all’epoca. Il suo pianismo affonda le radici in Art Tatum e fu influenzato pure da Bud Powell e Oscar Peterson. Alcuni critici lo ritengono oggi fra i maggiori pianisti del jazz moderno.

Il sassofonista Eddie Harris, di 3 anni più giovane di Newborn, fece i suoi debutti nella natia Chicago accanto a Gene Ammons. Fece parte della banda dell’esercito statunitense in Europa ed iniziò la carriera subito dopo, nei primi anni ’60, pubblicando il suo album d’esordio per l’etichetta Vee-Jay. “Exodus to Jazz” ebbe un successo enorme, primo disco d’oro del jazz con l’omonimo singolo nei top 100 delle classifiche pop e ai primi posti di quelle R&B. Harris sviluppò in seguito una musica che può essere considerata tra gli archetipi del jazz-rock e della fusion, con strumenti elettrici (suonava lui stesso anche il Fender Rhodes) e l’uso di uno speciale sassofono amplificato elettronicamente. È ricordato anche per aver introdotto l’utilizzo della tromba ad ancia, come quella tipica del sax. Notevolissimi i suoi album tra la metà degli anni ’60 e i primi anni ’70, tra cui lo storico “Swiss Movement”. Registrato live a Montreux nel 1969 insieme al pianista ed organista Les McCann, questo disco resta tra i più venduti in assoluto nella storia del jazz.

Prima emissione da lunedì 23 a giovedì 27 ottobre 2017

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