Birdland

L’idea di "mainstream" nel jazz

Con Claudio Sessa

  • 1 gennaio 2019, 00:00
Le somiglianze tra la musica e la vita
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BIRDLAND ®
Da lunedì 31 dicembre 2018 a venerdì 04 gennaio 2019 alle 23:00

L’etichetta mainstream nel jazz fu coniata alla fine degli anni ’50 dal critico inglese Stanley Dance e fissata anche grazie ad una serie di dischi pubblicati in quel periodo dall’etichetta Felsted. In qualche maniera tale concetto si contrapponeva al concetto di third stream che Gunther Schuller aveva lanciato nel 1957, l’idea di una possibile convergenza di jazz e musica colta verso un nuovo tipo di espressione che ne fosse la sintesi.

Il moltiplicarsi, nel periodo, delle tendenze del jazz moderno - hard-bop, cool, jazz modale, third stream appunto e, di lì, a poco anche free jazz – aveva oscurato il lavoro di quei musicisti che mantenevano viva la tradizione di classicità pre-moderna della musica di matrice afro-americana. Il termine mainstream (letteralmente “corrente principale”) voleva così inizialmente dar diritto di cittadinanza ai quei musicisti che agivano nel solco della storia dei grandi solisti jazz venuti alla ribalta negli anni ’30.

Claudio Sessa ci aiuta in questo ciclo di Birdland a chiarire il concetto e a capire come poi si sia successivamente gradualmente trasformato.

Prima emissione da lunedì 07 a venerdì 11 maggio 2018

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