Blu come un'arancia

Carl Spitteler: un Premio Nobel sul Gottardo

di Mattia Mantovani

15 giugno 2015, 20:20

Strada sul Gottardo

Courtesy Myswitzerland.com

Da lunedì 15 a venerdì 19 giugno 2015 alle 18:20
Replica: il giorno seguente alle ore 01.30

Gli esponenti del cosiddetto patriottismo critico nella seconda metà del Novecento, in primo luogo i due dioscuri Frisch e Dürrenmatt ma anche altri autori come ad esempio l’argoviese Hermann Burger col possente romanzo Die künstliche Mutter ("La madre artificiale”, del 1982) videro nel Gottardo il simbolo della “cattiva Svizzera” rinchiusa nella prigione dei propri miti e delle proprie leggende.
Il Gottardo visto e vissuto da Carl Spitteler, lo scrittore di origini basilesi ma lucernese di adozione, nato nel 1845 e morto nel 1924, Premio Nobel per la letteratura nel 1919, non è ancora né il padre cattivo, né la madre artificiale, ma è piuttosto l’emblema della peculiarità elvetica, una montagna che con la sua posizione geografica e le sue caratteristiche esprime l’immagine di una nazione formata da più popoli e più lingue.

La serie di questa settimana è dedicata al Gottardo di Carl Spitteler e prende spunto dalla pubblicazione di un volume intitolato semplicemente Gotthard: il volume è stato recentemente pubblicato dallo Europa Verlag di Zurigo e raccoglie tutti i resoconti di viaggio dello stesso Spitteler nella Svizzera centrale e in particolare proprio nella zona del Gottardo, sia sul versante urano che su quello ticinese. Si tratta della ristampa di un omonimo volume che era stato pubblicato nel 1897 su commissione delle FFS e ai tempi era stato un vero e proprio best-seller. Il Gottardo di Spitteler sembra a volte una specie di terra incognita che si pensa di conoscere ma in realtà si conosce ben poco.

La serie di questa settimana, curata da Mattia Mantovani, vuole essere un invito alla scoperta o alla riscoperta di un Gottardo così vicino ma a volte anche così lontano.

Tutti gli appuntamenti:

15.06.15 Il Gottardo come meta