Blu come un'arancia

I gialli

di Valerio Rosa

  • 26 March 2018, 10:35
iStock-Italia, Mafia, Thriller - Genere di film, Gangster, Uomini
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BLU COME UN’ARANCIA
Da lunedì 26 a venerdì 30 marzo 2018 alle 10:35
Replica il giorno seguente alla 01:30

Nella seconda metà del '900 il romanzo poliziesco va incontro a una metamorfosi: non più un passatempo per regalare al lettore una fuga dai pensieri, una condizione psicologica di assoluto riposo intellettuale (come nota Sciascia, più da spettatore cinematografico che da lettore), ma un mezzo per conoscere e interpretare la realtà, una messa in discussione dell'uomo e del mondo. Nel "Blu come un'arancia" di questa settimana l'indagine, è il caso di dirlo, di Valerio Rosa punta a mostrare le diverse modalità con cui il ragionamento del detective sul crimine diventa il pretesto per un'esplorazione del reale che mette in luce contraddizioni sociali, politiche, esistenziali.

"Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia rompe una regola del giallo: il colpevole viene scoperto, ma la simbiosi delle istituzioni statali con la criminalità organizzata crea ostacoli insormontabili, che impediscono di assicurarlo alla giustizia. In "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" di Carlo Emilio Gadda è un pasticcio il delitto, che si presenta come un groviglio inestricabile di cause da dipanare, ma prima di tutto è la vita ad essere un caos complicatissimo, impossibile da comprendere e da dominare. Anche Friedrich Dürrenmatt muove dalla premessa che un universo perfetto, interamente dominabile, è una menzogna e che la realtà ci sfugge continuamente di mano: è solo sfruttando le circostanze o il caso che il protagonista de "Il giudice e il suo boia" avrà ragione di un nemico storico. Anche l'indolente, svogliato e disilluso commissario Hunkeler di Hansjörg Schneider rifiuta schemi astratti e logiche manichee, ben sapendo che vittime e indagati sono espressione e conseguenza di quello stesso mondo, apparentemente perfetto, che chiede giustizia. Una consapevolezza che giustifica il cinismo dell'anarchico e anticonformista Pepe Carvalho: nei gialli di Manuel Vázquez Montalbán risolve la tensione tra scrittura e realtà, tra patetici desideri di ordine e l'inevitabile vittoria del caos, bruciando i libri, che propongono verità inutili che separano gli uomini dalla vita.

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