Colpo di scena

L’alba del giorno prima

L’oro di Dongo - Sceneggiato radiofonico in 23 puntate, di Cesare Ferrario

  • 11 marzo 2015, 14:30
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1º settembre 1939, soldati tedeschi rimuovono la barriera del confine tedesco-polacco

  • Wikipedia - German Federal Archives

Da mercoledì 11 marzo a venerdì 10 aprile 2015 alle 13:30

L’alba del giorno prima – Le rive del Ceresio e la fine della seconda guerra mondiale

La seconda guerra mondiale prende avvio a Danzica alle quattro del mattino del primo settembre 1939. La scelta di colpire all' alba, prima ancora che fossero consegnate le rispettive dichiarazioni di guerra era - facile da intuire - dovuta unicamente a fattori strategici. Ma "L'alba del giorno prima" può assumere anche altri significati e suggerire una riflessione sul come e il perché questo tremendo conflitto, come altri del XX secolo, abbia potuto trovare uomini disposti a sopprimerne altri. L’alba del giorno prima affida ai personaggi il compito di trovare qualche risposta alle infinite contraddizioni dell' animo umano. In quest' opera sono affrontati due tempi della guerra: "L'oro di Dongo" (in replica fino al 10 aprile) si narra la lotta per la liberazione e la sconfitta, nella nuova produzione "Operazione Sunrise" , in onda del 13 aprile all’8 maggio, si racconta la resa con due importanti personaggi svizzeri quali protagonisti: il grande pedagogo Dottor Max Husmann e il Maggiore Max Waibel.

Trama

Alla vigilia del suo matrimonio con il diplomatico americano Simon Lansdale, Nadia Keller, una giovane donna di origine svizzera, riceve l’ inaspettata visita di un giornalista, Mark Spenser, venuto da Washington, con il compito di sottoporla a uno stringente interrogatorio. È il 27 settembre 1948, la guerra è finita da più di tre anni ma Spenser è interessato al ruolo che la donna ebbe, nelle zone di confine tra la Svizzera e l’ Italia, durante il secondo conflitto mondiale come ex agente dell’OSS, l’Office of Strategic Service che durante il periodo bellico ebbe sede a Berna e che in seguito divenne la CIA. Nella raffinata cornice del « Grand Hotel Villa d’ Este » a Cernobbio l’uomo, che Nadia scopre essere inviato del governo degli Stati Uniti, la interroga sui suoi presunti rapporti con alcuni partigiani comunisti nei giorni che precedettero la cattura e l’ uccisione di Benito Mussolini, sulla resa incondizionata dei nazisti agli alleati anglo-americani e, in particolare, sul ritrovamento e la misteriosa sparizione dell’ immenso tesoro che Mussolini in fuga portava con sé noto come « L’oro di Dongo ». Nonostante le domande di Mark siano inopportune e capziose, Nadia, forte della sua buonafede, soddisfa la sua curiosità e gli racconta la storia di due partigiani comunisti, il Capitano Neri e la sua staffetta Gianna, combattenti nell’ alto lago di Como dove parteciperanno alla cattura di Mussolini, alla conta dell’ oro di Dongo che, ingenuamente, ritengono debba essere destinato al nuovo stato italiano. Pur ispirandosi agli avvenimenti reali, lo sceneggiato, non vuole avere l’ ambizione di inseguire le verità della storia. Come è noto quelle verità fluttuano ancora oggi dentro le nebbie imperscrutabili delle dissimulazioni. Di fronte al fallimento delle ricerche compiute sino ad ora dagli storici, il drammaturgo riesuma la storia vera dei due sfortunati amanti dalla tomba dell’ oblio e la fa rivivere attraverso la fascinazione dell’ ascolto radiofonico.

Sceneggiato radiofonico in 23 puntate
Di Cesare Ferrario
Liberamente ispirato al racconto inedito di Giampaolo Tarzi
Regia di Cesare Ferrario, con tra gli altri Stefania Patruno e Claudio Moneta
Presa del suono editing e sonorizzazione Angelo Sanvido
Produzione Francesca Giorzi
(RSI 2013)

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