Londra, 6 aprile 1950. Ricoverato d'urgenza, Vaslav Nijinsky trascorre i suoi ultimi giorni accudito dai medici e in compagnia della moglie Romola. Noto al mondo come «il Dio della danza», Nijinsky è stato la stella della compagnia dei Ballets Russes, della quale il geniale impresario Sergej Djagilev era il fondatore (sue le coreografie del provocatorio Prélude à l'après-midi d'un faune di Debussy così come dello scandaloso Sacre du printemps di Stravinskij). Da trent'anni però la vita di questo geniale artista è confinata in un limbo: quello della follia, scatenatasi nell'inverno del 1918-1919, quando, rifugiatosi in Svizzera a causa della guerra, è stato raggiunto da una notizia inaspettata.
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