Domenica in scena

Il treno rosso verso la Rivoluzione

Regia di Guido Piccoli

  • 17 gennaio, 10:30
  • Radiodrammi
L'arrivo di Lenin alla "Stazione Finlandia" di San Pietroburgo il 13 aprile 1917

L'arrivo di Lenin alla "Stazione Finlandia" di San Pietroburgo il 13 aprile 1917

  • Cult rsi - archiviolastampa.it

Domenica 21 e Domenica 28 gennaio 2024, ore 17:35

Regia di Guido Piccoli
Con: Mario Cei (Lenin), Adele Pellegatta, Massimiliano Zampetti, Matteo Carassini, Claudio Moneta, Jasmine Laureti, Mirko d’Urso, Enrico Bertorelli, Davide Casarin
Presa del suono, editing e sonorizzazione: Thomas Chiesa
Produzione: Francesca Giorzi

Tutti gli episodi de: "Il treno rosso verso la Rivoluzione"

  • Il treno rosso verso al Rivoluzione (1./2)

    Domenica in scena 21.01.2024, 17:35

  • Il treno rosso verso la Rivoluzione (2./2)

    Domenica in scena 28.01.2024, 17:35

Cambiano i protagonisti, i motivi, gli scenari… ma da un paio d’anni sono tornati, più pericolosi che mai, i venti di guerra a Oriente. Tutto forse cominciò con quel viaggio dell’inverno 1917 di un uomo che, piaccia o no, è assurto tra i Grandi della storia. Un uomo che, fino a pochi mesi prima, viveva quasi in miseria con la fedele moglie Nadežda sulla Spiegelgasse a Zurigo. In un modesto appartamento a cinquanta metri dal Cabaret Voltaire, la culla del dadaismo, dove tutte le notti si cantava e si recitavano poesie, mentre lui -Vladimir Ilic Ulianov detto Lenin- per tirare avanti era costretto a tradurre noiosissimi libri su derivate, integrali e simili bagattelle
.Mentre nella sua lontana Russia scoppiava la rivoluzione, Lenin viveva quindi da anni in esilio in Svizzera. Tutti i paesi che la circondavano, allora nel pieno della prima guerra mondiale, gli erano infatti carcerieri. La Germania, in quanto nazione nemica di quella che era comunque la sua patria. Così come gli alleati europei della Russia, comprese la Francia e l’Italia, che temevano, a ragione, i suoi propositi rivoluzionari.
Fu al termine di quel rigido inverno del 1917 che al Kaiser Guglielmo II°, per mettere ancora più in difficoltà il nemico russo, venne la singolare idea di offrire a Lenin una montagna di marchi per finanziare la sua rivoluzione. Offrendogli un treno blindato perché andasse da Zurigo fino al Baltico e da lì, attraverso la Svezia e la Finlandia (non coinvolte nel conflitto) arrivasse a Pietroburgo. E Lenin, benché consapevole dei rischi dell’offerta, accettò. “Il treno rosso” racconta questo frammento della storia contemporanea, così importante se non decisivo per le sorti del mondo, perché fu anche grazie a quel viaggio e anche a quei soldi, che Lenin fece la rivoluzione che, tra l’altro, portò alla firma della pace con la Germania, anche se non riuscì a salvarla dalla sconfitta.

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