Milano. Anno 1936. Corso Buenos Aires angolo via Petrella. È qui che in una gelida giornata d’inverno, un ragazzo neanche diciottenne, Paolo Grassi, si rivolge a un sedicenne in attesa del tram. “Senta, io la vedo sempre a teatro, evidentemente è una sua passione. Tanto vale che io mi presenti, che ci conosciamo e che ci frequentiamo, visto che abbiamo in comune questo amore. Io mi chiamo Paolo Grassi”. “Io Giorgio Strehler” risponde l’altro. Così, almeno, narra la leggenda sull’incontro dei due giganti, autori di pagine fondamentali della Storia del teatro del Novecento e non solo.
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