È il 1989 quando Oliver Sacks pubblica “Vedere voci. Un viaggio nel mondo dei sordi”. Un libro bellissimo, che consiglio caldamente.
Nell’introduzione il neurologo, scrittore e accademico britannico scrive: “In buona parte le nostre facoltà precipuamente umane – possedere un linguaggio, pensare, comunicare, creare una cultura- non si sviluppano in modo automatico, non sono solo funzioni biologiche, ma hanno anche un’origine sociale e storica; esse sono un dono, il più meraviglioso dei doni, che una generazione fa all’altra.”.
Oggi è la giornata della lettura ad alta voce, una giornata voluta e organizzata a livello nazionale dall’Istituto svizzero media e ragazzi per ricordare l’importanza e la bellezza di questo gesto. Un gesto che sostiene lo sviluppo cognitivo, crea e nutre le relazioni e, come direbbe Sacks, un gesto che è un dono.