È tornata in auge con la serie televisiva “La casa di carta”, ma anche grazie alle reinterpretazioni di numerosi musicisti contemporanei. Ecumenica, ma indubbiamente partigiana, dalle origini antiche e più o meno oscure, “Bella ciao” non smette di entusiasmare anche le giovani generazioni che la intonano come canto di ribellione. Sta però facendo discutere la proposta di alcuni parlamentari che, in Italia, hanno presentato una proposta di legge chiedendo che “Bella Ciao” venga riconosciuta dalla Repubblica italiana quale espressione popolare dei valori fondanti della propria nascita e del proprio sviluppo e quindi eseguita, dopo l'inno nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La riflessione di Cesare Bermani, storico della Resistenza e del mondo popolare.