Domenica in scena

Dialogo tra il carpino e la gru

Originale radiofonico di Alberto Nessi

  • 26 dicembre 2017, 18:40
Alberto Nessi

Alberto Nessi

  • FotoWanda

Martedì 26 dicembre 2017
Ore 17:05 Incontro con Alberto Nessi di Francesca Giorzi
Ore 17:40 "Dialogo tra il carpino e la gru"

Il ruolo della Radiotelevisione svizzera quale produttore diretto di cultura è uno dei valori più importanti del nostro servizio pubblico, che in questo modo stimola e incentiva il confronto di opinioni e la produzione di opere. È il caso del "Dialogo tra il carpino e la gru" di Alberto Nessi che l’autore ha accettato di regalare agli ascoltatori con dovizia poetica. Rete Due regala a sua volta il testo ai lettori di Cult, come allegato al numero natalizio, preludio della messa in onda radiofonica e dell’inserimento della registrazione audio in questa pagina web.

La possibilità di immergersi nella scrittura, nella filosofia e nelle tematiche di Alberto Nessi sarà delicatamente accompagnata dalle musiche, anch’esse originali, di Zeno Gabaglio e Kety Fusco. Interpreti: Augusto di Bono e Antonio Zanoletti. La regia è di Daniele Bernardi.

Note di regia di Daniele Bernardi:

A oltre un anno dall'assegnazione del Gran Premio Svizzero di letteratura, con la drammaturgia radiofonica "Dialogo tra il carpino e la gru" Alberto Nessi offre, ancora una volta, un tipico frutto della sua meditazione poetica. Infatti, come avviene nelle sue prose o nei molti versi che, negli anni, ha saputo comporre con grazia, qui pure è lo scontro tra natura e cecità della tecnica a emergere.

Due semplici figure, quelle di un albero e di una macchina da costruzione, si fanno portavoce di questo conflitto in un paesaggio indefinito che, a ben guardare, ricorda non poco il nostro Cantone. Ma attraverso il loro discorso, altro sfila sotto i nostri occhi: echi di guerre; passi di profughi in fuga; il bisogno, nonostante tutto, di saper sognare e resistere; rimembranze mitologiche e riflessioni su un futuro inevitabilmente avvelenato.

La presente versione cerca di porre l'accento su un aspetto forse meno immediato del testo, eppure evidente: l'inevitabile condizione di prossimità che accomuna i protagonisti. Come due detenuti di fazioni opposte sono costretti all'intimità dalle misure di una cella, allo stesso modo i membri di questa coppia devono convivere l'uno con le spiacevolezze dell'altro. Da ciò nasce la paradossale, forzata, stridente complicità che accompagna il loro alterco; e come non pensare, anche se molto alla lontana, alla brutale fratellanza che unisce Vladimiro ed Estragone in Aspettando Godot?

Perciò due abili e differenti interpreti, Augusto Di Bono e Antonio Zanoletti, si sono cimentati nel dialogo evidenziando, appunto, i tratti tragicomicamente buffi, spesso grotteschi, che a una prima lettura potrebbero sfuggire.

Nel lavoro di montaggio e sonorizzazione con Lara Persia, Zeno Gabaglio e Kety Fusco si è voluto, inoltre, amplificare una dimensione straniante, astratta, non descrittiva, che desse a una discutibile idea di progresso un sapore di "fatiscenza fantascientifica". Quasi che la natura stessa fosse già, nel profondo, invasa da metastasi di transistor, si sono cercate strade un poco perturbanti, capaci di restituire una precisa sensazione di oscurità.

Infine, non da ultima, si è rivelata preziosa e necessaria la presenza dell'autore: proprio perché questo breve sceneggiato rispecchia, in modi inconsueti, un aspetto chiave dell'identità di Nessi, la sua voce, incastonata fra le note delle canzoni composte per l'occasione, è sembrata essere il giusto sigillo da apporre al lavoro.

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