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Gange

Gange, i mille nomi dell'anima

Viaggio lungo il fiume sacro dell'India

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Il grande fiume sacro, anima dell’induismo, si declina nei miti al femminile, come fiume celeste, cosmico, che ai tempi scorreva dove sciama la via Lattea. Come racconta il grande indologo e esperto di sanscrito Giuliano Boccali in una delle sue numerose pubblicazioni, fu il re Bagirath, praticando un’ascesi estrema (in piedi su una gamba per diversi secoli) a ottenere la discesa sulla terra della Dea Ganga per purificare le ceneri di sessantamila figli del suo antenato Sagar (oceano) carbonizzati dallo sguardo iroso di un altro asceta. La Ganga, maestosa, scende dalla volta celeste, ma per evitare che il suo impeto distrugga la terra, la sua caduta verrà frenata dalla folta chioma di Shiva, la grande divinità, totalmente paradossale, la più celebrata, quella che racchiude nei suoi contrasti molti dei misteri della cultura e dell’immaginario indiani: legata alla distruzione e alla morte, ma anche alla danza, alla sessualità (i suoi templi sono costituiti dai linga, statue falliche) e all’ascesi (i Sadhu, i rinuncianti, si richiamo proprio a lui). Le rive del Gange sono disseminate, nei suoi 2500 chilometri di lunghezza, di innumerevoli misteri e di tante città sacre hindu. Ma in realtà, tutte le acque che scorrono in India portano la loro parte di sacralità, poiché considerate rivoli della Ganga celeste. Il viaggio di Rete Due, ci porterà a scoprire e a cercare di capire alcuni aspetti di un mondo straordinariamente criptico quanto affascinante.

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