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Nel pieno della guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina volgiamo uno sguardo al passato. Nel 1922 sulle ceneri dell'Impero zarista, dopo la Rivoluzione russa del 1917, nasceva "L'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche", lo Stato comunemente noto come Unione Sovietica, sciolto nel 1991 in seguito al fallimento delle riforme democratiche e liberali inaugurate dal governo alla fine degli anni ottanta. Divenuto una superpotenza economica e militare, dopo la vittoria conseguita contro le potenze dell'Asse nella seconda guerra mondiale, lo Stato Sovietico riuscì a imporre il suo sistema politico e sociale anche al di fuori dei confini nazionali, soprattutto nell’Europa orientale. Contro il blocco occidentale guidato dagli Stati Uniti d'America, l'altra superpotenza emersa all'epoca, inaugurò la guerra fredda, conclusa formalmente con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e la costituzione della Russia, la sua Repubblica principale. Nostro ospite per parlare della storia e dell’eredità sovietica e degli inquietanti scenari che la guerra in Ucraina sta delineando lo storico Silvio Pons, professore ordinario di storia contemporanea alla Scuola Normale superiore di Pisa, autore di numerosi studi sul comunismo sovietico tra i quali si ricordano "Stalin e la guerra inevitabile: 1936-1941", Torino, Einaudi, 1995; "L'impossibile egemonia: l'URSS, il PCI e le origini della guerra fredda", 1943-1948, Roma, Carocci, 1999; "Berlinguer e la fine del comunismo", Torino, Einaudi, 2006; "La rivoluzione globale: storia del comunismo internazionale. 1917-1991", Torino, Einaudi, 2012; "Storia del comunismo", Milano, Mondadori, 2012; "I comunisti italiani e gli altri: visioni e legami internazionali nel mondo del Novecento", Torino, Einaudi, 2021.

Prima emissione lunedì 14 marzo 2022