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Il padre di James Bond

di Mariarosa Mancuso

  • 13 giugno 2018, 13:35
Ian Fleming

Ian Fleming in un'immagine del 1963

  • Keystone

GERONIMO
Libri
Mercoledì 13 giugno 2018 alle 11:35
Replica alle 23:33

Certi personaggi sembrano esistere da sempre, tanto sono familiari. E invece no. Qualcuno si è messo a tavolino, e con pazienza - o con foga, ma scrivere un romanzo è sempre una fatica - li ha inventati. Con abbastanza dettagli da renderli credibili. Conosciamo l’agente segreto 007 con licenza di uccidere attraverso il cinema. Non serve aver visto i film - fino a qualche anno fa si usava disprezzarli, l’arrivo di un regista come Sam Mendes ha ribaltato la situazione. Conosciamo pochissimo Ian Fleming, l’uomo da cui tutto cominciò. Uomo dai mille mestieri e dalle mille curiosità - ha in curriculum un’intervista mancata a Jung e una a Stalin - si mise a scrivere tardi e quasi per scommessa: “Scriverò il più bel romanzo di spionaggio mai scritto”. Da qualche anno Ian Fleming è nel catalogo Adelphi, ne parliamo con Matteo Codignola che ha curato l’edizione.

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