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Città di carta: tenacemente viva

Venezia sulle orme di Thomas Mann, di Flavia Foradini

  • 15 January 2018, 09:00
L'opera "Support" di Lorenzo Quinn sul Canal Grande, creata in occasione della 57esima edizione della Biennale di Venezia, 2017 ©Flavia Foradini

L'opera "Support" di Lorenzo Quinn sul Canal Grande, creata in occasione della 57esima edizione della Biennale di Venezia, 2017

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Lunedì 15 gennaio 2018 alle 09:00
Replica alle 22:35

Una città con uno splendido passato, un presente complesso e un futuro incerto. Nei secoli Venezia ha conservato intatto tutto il suo fascino, ha ispirato poeti e pittori, letterati e musicisti, da Shakespeare a Casanova, da Goldoni a Vivaldi, da Byron a Gustav Klimt, da Hemingway a Benjamin Britten, e continua a richiamare immense folle di turisti.
 Anche Thomas Mann non si sottrasse al suo incanto e vi ambientò il romanzo breve "La morte a Venezia", mettendo in luce sia le filigrane architettoniche e la vivacità di calli e campielli, sia il già allora prosaico volto di città mercantile, abituata ad una quotidiana invasione di decine di migliaia di forestieri.

Per questa puntata di “Città di Carta”, Flavia Foradini ha seguito le orme dello scrittore tedesco e del suo alter ego Gustav von Aschenbach, confrontando la Venezia di primo '900 con il suo oggi e ascoltando veneziani e turisti, tra Piazza San Marco e le sue rive, Rialto e il Lido.

Lettura delle citazioni da "La morte a Venezia" nella traduzione di Anita Rho per Einaudi: Nicola Stravalaci.


Inserti musicali: brani suonati nei caffè veneziani e brevi passi da “Death in Venice” di Benjamin Britten, nell'esecuzione del Teatro La Fenice, sotto la direzione di Bruno Bartoletti, stagione 2007/8.

Collaborazione tecnica: Gianmaria Aprile

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