Dante Isella parla di «Contro-passato prossimo»
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Dante Isella: intellettuale di frontiera

di Brigitte Schwarz

  • © RSI
  • 11.11.2022
  • 27 min
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  • Letteratura

I legami con la Svizzera del grande filologo e critico letterario Dante Isella (1922-2007), di cui si celebra quest’anno il centenario della nascita, furono intensi e duraturi. Nato a Varese in una famiglia della borghesia imprenditoriale, giunse per la prima volta nel nostro paese nel settembre del 1943 dopo avere attraversato il confine guadando il fiume Tresa. Dopo alcuni mesi di internamento in campi militari approdò a Friburgo dove l’incontro con un giovane maestro, il filologo romanzo Gianfranco Contini, gli avrebbe cambiato la vita. Come raccontò nel libro postumo "Un anno degno di essere vissuto", edito da Adelphi, si trattò di “un’esperienza esplosiva, fondamentale”. A Friburgo, “città effervescente” animata dalla presenza di noti intellettuali quali Giansiro Ferrata, Paolo Ancona, Ettore Passerin d’Entrèves, Luciano Erba, trascorse un periodo intenso, decisivo per la sua formazione. In Svizzera tornò nel 1972 al Politecnico federale di Zurigo dove fu nominato Professore ordinario di Letteratura italiana nel 1977. Nell’arco della sua esistenza consolidò intense relazioni anche con la Svizzera italiana, entrando nella giuria del Premio "Libera Stampa" con Vittorio Sereni, stringendo amicizia con padre Giovanni Pozzi e dando vita ad una rete di rapporti che hanno consentito a molti studenti ticinesi di entrare in contatto con i maestri dell’italianistica. Ricordiamo i tre momenti che hanno segnato la presenza di Dante Isella in Svizzera con Renato Martinoni professore emerito di letteratura italiana all’Università di San Gallo e suo ex collega dal 1978 al 1988 al Politecnico di Zurigo.

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