Laser

Fernanda Pivano

di Irene Santori

  • 11 settembre 2017, 11:00
Fernanda Pivano

Fernanda Pivano

  • ansa

LASER
Da lunedì 11 a martedì 12 settembre 2017 alle 09:00
Replica alle 22:35

Come apparirebbero oggi i nostri codici letterari e il nostro stesso immaginario, se una figura di straordinaria mediazione culturale come Fernanda Pivano non si fosse presentata puntualmente all’appuntamento con le svolte della contemporaneità? Nata esattamente cento anni fa, il 18 luglio del 1917, nell’arco di un secolo, Nanda registra come un sismografo le urgenze di una nuova visione e della sua nuova grammatica, occhieggianti al di là dell’oceano, traducendo - nel senso più alto del termine - un prisma letterario, artistico, spirituale, esistenziale, che dall’America si riverbera nella vecchia Europa. Da Hemingway a Foster Wallace, passando per i suoi amici e profeti della beat generation, “sporchi, poveri, avidi di emozioni, ignari di leggi morali, mistici in cerca del volto di Dio”, la leggenda entra nella sua e nella nostra vita.

Regia, editing, mix di Ornella Bellucci

Puntata di lunedì 11 settembre 2017

Ma davvero esiste una letteratura americana?”, con questa domanda rivolta a Cesare Pavese prende le mosse l’eccezionale avventura della giovane, ricca e bella Fernanda Pivano. Arrestata dalle SS per aver tradotto Hemingway, divenne sin dal suo esordio testimonianza vivente di una lezione diversa, pagando sempre in prima persona l’anticonformismo di ogni sua scelta: Lee Masters, Pound, Ginsberg, Kerouak, Burroughs, Corso, ossigeno di una controcultura che tramite il lavoro, l’intuito e il coraggio di Nanda divenne nuovo messaggio.

Puntata di martedì 12 settembre 2017

Dall’antifascismo al berlusconismo, dal grande sogno antimaccartista d’America al neomaterialismo, dalla cultura hippie agli Yuppie e alla civiltà dell’edonismo, dal peyote alla cocaina, fino al crollo delle torri gemelle, sotto lo sguardo vigile di Nanda trascorre il ‘900 e i suoi fallimenti, che, da donna del presente, sente anche come propri. Pur nel moltiplicarsi delle sue relazioni - non un’occasione pubblica o privata che non la vedesse al fianco dei protagonisti della scena artistica e letteraria - la sua vita si chiude, il 18 agosto 2009, sulle note dell’amarezza. Nanda se ne va “perdente e sconfitta” per il sogno abortito della pace, in un “pianeta cosparso di sangue”.

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