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Idil Eser, la difesa della liberà a ogni costo

di Annamaria Valenti

  • 20 giugno 2018, 11:00
Idil Eser

Idil Eser

  • Keystone

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Mercoledì 20 giugno 2018 alle 09:00
Replica alle 22:35

160.000 persone arrestate, 152.000 impiegati pubblici licenziati, 120 giornalisti in prigione, 178 testate chiuse. Numeri che fotografano bene quello che è la Turchia di oggi, retta dalle leggi speciali dello Stato d’emergenza, introdotto dal presidente Recep Tayyp Erdogan all’indomani del fallito golpe del 15 luglio 2015.

Ma cosa significa essere un difensore dei diritti umani in un contesto fatto di costanti violazioni dei diritti e delle libertà fondamentali?

A raccontarcelo è Idil Eser, direttrice di Amnesty International Turchia. Arrestata e accusata di affiliazione a un gruppo terroristico, Idil Eser sarà processata il prossimo 21 giugno, insieme a Taner Kiliç, presidente onorario della ONG e noto avvocato dei diritti umani, arrestato un mese prima di lei. Il loro caso per il mondo occidentale è assurto a simbolo della deriva autoritaria impressa al Paese dal presidente Erdogan. Oltre un milione di persone nel mondo hanno chiesto il loro proscioglimento. Rischiano entrambi 15 anni di carcere. Ma nonostante il timore di una sentenza politica, Idil Eser non smette di denunciare, si rifiuta di tacere e continua a lottare per difendere lo Stato di diritto turco.

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