
Incontro con Hans Ulrich Obrist
Laser 13.11.2012, 01:00
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Hans Ulrich Obrist è fra i personaggi più influenti del mondo dell’arte contemporanea, curatore, critico e storico dell’arte. Il suo libro A Brief History of Curating, pubblicato insieme a Lucy Lippard nel 2008, lo erge a capostipite di una nuova generazione di curatori contemporanei, raccogliendo l’eredità di un altro grande intellettuale svizzero, Harald Szeemann.
La vita e il lavoro di Obrist sono una catena a reazione che apre costantemente nuovi orizzonti, riunendo personaggi del mondo della cultura in un’ampia e fluida discussione all’interno di un salotto virtuale, sul modello romantico di Sergei Pavlovich Diaghilev.
Obrist nasce nel 1968 a Zurigo, studia scienze politiche all’Università di San Gallo e si avvicina al mondo dell’arte da autodidatta. Cura la prima mostra nella cucina del suo appartamento quando ancora è uno studente, nel 1991, stimolato dagli incontri con gli artisti svizzeri Fischli & Weiss e il francese Christian Boltanksy. Da allora, la sua attività di curatore migrante non cessa più. Nel corso della carriera propone oltre 150 esposizioni che rappresentano momenti importanti per la cultura contemporanea, ad esempio Do it del 1997, che ha viaggiato in 45 musei in Europa, America, Asia, e Australia, Cities on the Move, la prima Biennale di Berlino, la prima Manifesta, più recentemente Uncertain States of America, la prima Triennale di Mosca e la seconda Biennale di Guangzhou in Cina.
Dal 2004 è co-direttore, accanto a Julia Peyton-Jones, dei progetti internazionali della Serpentine Gallery a Londra. Fra le sue attività principali vi è anche la raccolta di interviste che riunisce oltre 2500 ore di conversazioni con personaggi come Marina Abramovic, Michel Houllebecq, Gerhard Richter, Eric Hobsbawm, Ai Weiwei, Doris Lessing, Julian Assange o Benoît Mandelbrot.
Lo abbiamo incontrato di passaggio a Los Angeles durante un breve ma intenso soggiorno per lanciare la creazione dell’Istituto del 21 secolo, progetto che lotta contro l’oblio e cerca di condividere il materiale accumulato durante anni di certosine ricerche sull’arte.
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