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L'Ucraina

di Anais Poirot-Gorse

  • 5 May 2014, 07:00
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LASER
Lunedì 5 maggio 2014 alle ore 09:00
Replica alle ore 22:35

Oggi in Ucraina, tutti i media sono concentrati su Kiev e sull’est che è sull’orlo della guerra. Come si sentono le persone all’ovest del paese? Se gli ultimi avvenimenti hanno radici nel passato, come sono vissuti gli eventi in corso tra Chernivtsi e Lviv? Viene percepita l’influenza della Russia nella cultura e nell’economia ? E rispetto all’Europa, cosa pensa la gente? Ucraina significa letteralmente “terra di confine”. L’Ucraina, antica patria dei Rus di Kiev, si pone la questione della sua identità. La Bucovina al nord-ovest del paese è stata a lungo parte dell’Unione Sovietica. Si parlava russo. L’Ucraina è diventata indipendente soltanto nel 1991. Sembra che la questione dell’identità e della lingua non siano il problema più urgente della società. La diversità etnica, che fa parte della regione da secoli, non è percepita come un vero e proprio argomento di dibattito mentre sono i problemi economici che assillano quotidianamente le persone. Al confine con la Moldavia e la Romania le persone parlano ucraino – la lingua ufficiale, ma sopratutto moldavo, in famiglia e con gli amici. Uomini e donne confessano di non dare peso a questioni nazionaliste, convinti che la loro comunità sia naturalmente multiculturale. Quello che grava sulla quotidianità delle persone è la corruzione, gli stipendi, la difficoltà a sopravvivere. Spesso i più anziani rimpiangono l’Unione Sovietica e spesso scappa un: «Si viveva meglio allora»I più giovani invece sognano di entrare in Europa, sicuri di trovarvi un mondo migliore. Questo documentario vuole essere un ritratto dell’ovest dell’Ucraina, costruito su una raccolta di testimonianze di persone diverse, per ceto, mestiere e idee. Il tentativo è quello di cogliere i sentimenti rispetto alle questioni dell’identità sul filo degli eventi in corso.

L’Ucraina

Laser 05.05.2014, 11:00

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