Lo sciopero delle donne del 1991? Non ci sarebbe stato senza di lei, Christiane Brunner, sindacalista e femminista, a quei tempi alla testa della Federazione svizzera dei lavoratori della metallurgia e dell’orologeria. Questa donna minuta, avvocata di formazione, ha saputo trascinare i sindacati in un’avventura inedita: una forma di protesta che coinvolgesse non un settore lavorativo, ma l’intera popolazione. Un’impresa compiuta con pochi mezzi, entrata nella storia, e che ancora oggi ispira le militanti della parità e dell’emancipazione in Svizzera. Christiane Brunner però è più di questo: molti la ricordano per la sua “non elezione” al Consiglio federale – un momento che oggi giudica decisivo nella presa di coscienza femminile. Consigliera nazionale prima e agli Stati poi, è anche stata presidente del partito socialista tra il 2000 e il 2004, per poi ritararsi dalla politica nel 2007. Lucia Mottini l’ha incontrata pochi giorni fa nella sua casa di Ginevra.
Christiane Brunner
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