LASER
Lunedì 20 novembre 2017 alle 09:00
Replica alle 22:35
Se a tutt'oggi le armi in Siria non tacciono, dietro le quinte da qualche tempo si pensa e si lavora alla Siria di domani. Persone di tutte le fazioni in conflitto: oppositori al regime, esponenti del governo attuale, laici, democratici e tutta una serie di gruppi religiosi. Fra di loro Majdoleen Hassan, avvocato, laica, attivista dei diritti civili, e parte del gruppo femminile nei colloqui di pace dell’ONU per la Siria guidati da Staffan De Mistura.
Hassan appartiene a una nuova generazione di Siriani che sta forgiando la Siria che verrà. L'abbiamo incontrata a Vienna dove da due anni vive con il marito, arrestato e torturato come lei dal regime di Bashar Al Assad. Hassan è circa l'esatto contrario dello stereotipo di un profugo: sorridente, decisa, democratica convinta e donna di fatti più che di parole. Con lei abbiamo parlato di cosa significa ricominciare da zero e credere alla vita e al futuro malgrado centinaia di migliaia di morti e un paese e una società profondamente traumatizzati. Hassan, un po' ironica e un po' no, dice di sé che è sempre stata una voce fuori dal coro, è il suo destino.