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Nello studio dell’architetto

Incontro con Mario Botta, di Michela Daghini

  • 27 marzo 2018, 11:00
Mario Botta
  • TiPress

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Martedì 27 e mercoledì 28 marzo 2018 alle 09:00
Replica alle 22:35

Nasce a Mendrisio il 1. aprile 1943, studia a Venezia dove si laurea con Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol, e inizia a lavorare per Le Corbusier e Louis Kahn. Nel 1970 apre lo studio a Lugano e da quel momento spiccherà il volo, iniziando una lunga serie di progetti e manufatti abbracciando molte tipologie edilizie. Nel 1996 è tra i fondatori della Scuola di Architettura di Mendrisio che dirige e dove tuttora insegna. Un lavoro che spazia dagli edifici, al design alle scenografie, agli allestimenti.

Prestigiosi i riconoscimenti e innumerevoli gli incarichi, tra cui diverse architetture del sacro, a cui Casa Rusca ha dedicato la mostra Mario Botta. Spazio sacro, dal 25 marzo al 12 agosto 2018. L’esposizione, che coincide con i 75 anni dell’architetto, presenta 22 progetti realizzati in diversi paesi che vengono documentati con modelli originali, disegni e gigantografie. Per la prima volta in assoluto saranno presentate 22 architetture realizzate in Svizzera, Italia, Francia, Israele, Ucraina, Sud Corea e Cina. Si tratta di 18 edifici, 3 opere in corso di realizzazione e una proposta per una cappella all’aeroporto della Malpensa. Tutti progetti documentati con modelli originali, disegni e gigantografie.

Abbiamo incontrato l’architetto Mario Botta per ripercorrere assieme alcuni dei momenti più significativi del suo percorso biografico e i fondamentali della sua visione architettonica.

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