Giovanni Filoramo uno dei più autorevoli studiosi dello gnosticismo parlava di mistero del vero volto di questo movimento. E in effetti sullo gnosticismo gli esperti discutono quasi su tutto, a partire dalle sue origini che per alcuni affondano nei primi gruppi cristiani, mentre altri ne trovano tracce più remote vuoi nella Kabala ebraica vuoi nella cultura greca antica.

Quello che è certo è che idee che interpretano la salvezza come un percorso lungo il quale ha un ruolo fondamentale l’acquisizione di conoscenza (gnosi appunto in greco) compaiono qua e là lungo la storia in momenti e in luoghi diversi, quasi come se i temi dello gnosticismo fossero confluiti in un fiume carsico capace di riemergere a cadenze regolari, riportando l’attenzione su tematiche come il rapporto con la natura o come l’uguaglianza tra i generi, da sempre legate allo gnosticismo.

Un movimento insomma composito e difficile da inquadrare anche perché anche le sue fonti sono rimaste a lungo inaccessibili. Per svelare alcuni dei suoi misteri abbiamo chiesto aiuto al professor Adriano Fabris ordinario di Filosofia morale all'"Università di Pisa" e direttore dell’"Istituto Religioni e Teologia" della Facoltà di Teologia di Lugano.