La circolarità delle arti al Teatro San Materno
Laser

Teatro israeliano

di Sabrina Faller

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  • 22.2.2019
  • 22 min
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  • Arte e spettacoli

Nella società dell’ancor giovane Stato d'Israele il teatro è importante e viene da lontano. Ha le radici nella tradizione ebraica dei Paesi dell’Europa dell’Est, e della Russia in particolare, all’epoca della Rivoluzione d’Ottobre quando brillava la stella del grande Stanislavskij sotto la cui egida nasceva a Mosca il Teatro Habìmah, oggi teatro nazionale in Israele. Gran parte del teatro trapiantato in Israele già dai primi anni Trenta del secolo scorso proviene da lì: ma in pochi decenni si è sviluppato un teatro nuovo, vivace, dinamico, fondato su una lingua anch’essa nuova, l’ebraico moderno di Eliezer Ben Yehuda. È nata una scena indipendente, il teatro musicale, la danza, i teatri universitari che permettono agli studenti di sperimentare presto le loro idee e metterle alla prova sulla scena, e i temi si sono diversificati e avvicinati alla vita contemporanea: il ruolo della donna in particolare ha visto un fiorire di testi negli ultimi anni, spesso firmati da drammaturghe. Ma il tema forse più frequentato, sviscerato e dibattuto dagli autori è quello del conflitto. Sebbene la Shoah resti punto di riferimento anche per la scena, il conflitto israelo-palestinese è stato a lungo al centro del dibattito in ambito culturale, dunque anche in teatro. Diamo uno sguardo alla ricca e variegata scena israeliana di ieri e di oggi con Laura Forti, drammaturga e scrittrice - il suo spettacolo "L’Acrobata" sta per tornare in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano e sta per diventare un romanzo, nostra collaboratrice da anni, attualmente assessore alla cultura per la Comunità Ebraica di Firenze.

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