Plusvalore

Ciò che non piace al contribuente medio

di Mauro Baranzini

  • 20 marzo 2018, 13:20
iStock-Tassa, Modulo per la dichiarazione dei redditi, Calcolatrice, Pagare, Finanza
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Plusvalore
Martedì 20 marzo 2018 alle 12:20

Negli ultimi 20 anni in Svizzera ci sono stati diverse importanti modifiche fiscali cantonali. Esse hanno riguardato soprattutto, ma non solo, l’imposta di successione (che è stata eliminata dall’elettorato in quasi tutti i Cantoni), l’imposta sul patrimonio, o sostanza, e l’imposta sul reddito complessivo e sul reddito da capitale. Non sorprendentemente queste modifiche fiscali sono state oggetto di diversi studi scientifici, che hanno cercato di misurare il modo con il quale i contribuenti hanno reagito a questi cambiamenti. Risultati che sono stati confrontati con altri studi condotti in altre nazioni; anche se all’estero sono le autorità, e non tanto l’elettorato, a portare avanti strategie fiscali particolari. Questi risultati confermano che i contribuenti sono tutt’altro che indifferenti a variazioni della pressione fiscale, soprattutto in un mondo dove è relativamente facile per loro cambiare la composizione del loro portafoglio in modo da pagare meno tasse, e soprattutto spostare il loro domicilio fiscale magari di solo qualche chilometro, in altri Cantoni o in altri Stati. Ma andiamo con ordine. Una cosa che i medi e grossi contribuenti detestano in modo particolare, è l’imposta di successione, che è stata abolita a furor di popolo in molti Cantoni negli ultimi 20 anni. Perché? Perché nella nostra società si sgobba una vita per cercare di assicurare ai figli e ai nipoti i mezzi per studiare e per formarsi una famiglia con qualche sicurezza finanziaria in più. Non per niente anche i pensionati risparmiano, eccome, perché sono sovente avversi al consumismo, e non solo, e perché vedono nei loro figli e nei lori nipoti la continuazione del loro DNA, cioè dei loro valori. Un sentimento fortissimo nei paesi continentali europei e in Giappone. Meno nelle nazioni anglosassoni. Poi, in ordine di avversione alle imposte, viene l’imposta sul patrimonio o sulla sostanza come si dice da noi. Le cifre indicano che un aumento dell’imposizione fiscale sul patrimonio del 5% porterebbe ad una diminuzione della base impositiva di circa il 4%; e conversamente una diminuzione del 5% dell’imposizione fiscale porterebbe ad un aumento della base impositiva del 4%. Gli strumenti a disposizione del contribuente per diminuire la base impositiva sono diversi: si va dall’utilizzazione degli anticipi di eredità ai figli e ai nipoti (sempre di più ai nipoti), oppure al trasferimento del domicilio fiscale in altri Cantoni, con aliquote d’imposta più leggere; o ancora alla decisione di consumare parte dei risparmi. Ad esempio, per patrimoni medio-alti ed alti il Cantone dei Grigioni prevedere un’imposta sulla ricchezza che è la metà di quella del Cantone Ticino. La domanda che ci si pone è la seguente: quanto prevalgono le ragioni di Stato per cercare di trattenere i buoni contribuenti nel nostro Cantone o nella nostra nazione? Si può rispondere che non bisogna entrare in discussione a proposito della concorrenza fiscale tra Cantoni o altre nazioni. Ma ci si potrebbe anche chiedere perché invece bisogni restare al palo, e lasciare che altri Cantoni (non tutti di destra) lo facciano per diminuire il carico fiscale complessivo e magari anche per portare avanti una politica sociale più pronunciata.

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