Il premio Nobel di economia 2011: Tom Sargent e Chris Sims

di Fabrizio Zilibotti

Il premio della Banca Centrale Svedese in memoria di Alfred Nobel è stato assegnato lunedì scorso a due eminenti macroeconomisti: Tom Sargent e Chris Sims, per il loro contributo alla “Macroeconomia Empirica”. Questa motivazione si addice senza dubbio a Sims, che ha legato il proprio nome a una serie di importanti metodi econometrici. Sargent è visto piuttosto come uno dei padri fondatori della scuola delle aspettative razionali, associate alle Università di Chicago e Minnesota, già negli anni passati insignita del Nobel nelle persone di Bob Lucas, Finn Kydland e Ed Prescott.
Chi si aspettava una scelta influenzata dalla crisi recente che premiasse analisi della fragilità del sistema economico di mercato, o del nesso tra il settore finanziario e quello reale può essere rimasto deluso. I contributi più importanti di Sargent si applicano alla crisi degli anni ’70 ed ai fenomeni inflazionisti degli anni seguenti. Il lavoro di Sims ha posto le basi per modelli macroeconomici dinamici (cosiddetti DSGE) che sono stati criticati recentemente proprio per l’inadeguatezza nel cogliere aspetti salienti della crisi. D’altra parte, la commissione di Stoccolma tende a riconosce contributi che hanno un effetto metodologico duraturo sulla scienza economica. La valutazione di tali meriti richiede tempo, e probabilmente è giusto così.
Il lavoro di Sargent e Sims contiene alcune lezioni che rimangono di grande attualità. La prima è il ruolo delle aspettive. Nei modelli macroeconomici keynesiani di grande scala che imperavano fino agli anni ’70, mancava una teoria coerente delle aspettative degli operatori economici e di come queste influiscono e limitano l’efficacia della politica economica. Ne seguiva una certa ingenuità ed un ottimismo eccessivo su ciò che i governi possono fare per fronteggiare le fluttuazioni economiche. Tale ingenuità dava luogo ad interventi inutili o dannosi, come i tentativi dei governi di rispondere con politiche fiscali o monetarie espansive a shocks di offerta aggregata quali la crisi petrolifera degli anni ‘70.
In un articolo del 1981, Sargent e Wallace esplorano il nesso tra politica fiscale e monetaria. Il loro studio mostra che una politica fiscale troppo espansiva può obbligare un futuro aggiustamento inflazionistico, per cui l’inflazione non è - contrariamente a quanto Milton Friedman aveva argomentato - un fenomeno prettamente monetario. Questa lezione è di grande attualità nei nostri tempi, quando diversi governi ed anche illustri premi Nobel prestati temporaneamente alla macroeconomia, hanno cullato l’illusione di disancorare la gestione macroeconomica dal vincolo di risorse intertemporale. Le goffe traversie della crisi debitoria europea discendono in parte dall’oblio di tali lezioni.
È infine utile ricordare come tanto Sargent quanto Sims abbiano lavorato negli anni re-centi a studi che si distanziano dal paradigma classico delle aspettative razionali. Sargent ha introdotto nella’analisi di politica economica il presupposto che gli economisti operano di norma nell’incertezza circa quale sia il modello più appropriato della realtà. Sarebbe utile che le varie agenzie internazionali di rating dessero un’occhiata a questi lavori. Sims ha proposto il cosiddetto paradigma dell’inattenzione razionale, secondo cui operatori economici ed imprese prendono decisioni in un contesto in cui, dovuto all’eccesso di informazione, si puo’ prestare attenzione selettivamente solo a parte dell’informazione disponibile. Insomma, senza le bacchette magiche e le alchimie di facili
ricette taumaturgiche, questi ricercatori continuano a contribuire al progresso della scienza economica.
Certo, se il profilo intellettuale dei laureati è fuori discussione, il paradigma scientifico che rappresentano è sotto pressione per la difficoltà a confrontarsi con gli eventi recenti. Nei tempi futuri è lecito attendersi che altre scuole di pensiero macroeconomico, pure di elevato rigore intellettuale, trovino un riconoscimento.

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Brani Brani in onda Nantes - Beirut Ore 22:05