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La finanza tra crisi e crescita economica

di Vincenzo Galasso

  • 14 September 2018, 12:20
  • Attualita
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Venerdì 14 settembre 2018 alle 12:20

Domani, 15 settembre, saranno passati dieci anni dal fallimento della Lehman Brothers. La caduta della più famosa banca di affari americana ha rappresentato un momento apicale nella crisi finanziaria del 2008, a cui ha fatto seguito una fase di lunga recessione economica mondiale. Fiumi di inchiostro sono stati versati per analizzare le cause della crisi finanziaria e della successiva recessione. La risposta dei governi, soprattutto quello americano, alla crisi è stata di aumentare la regolamentazione nel settore finanziario: troppo, secondo alcuni, troppo poco, secondo altri.

Ma al di là della finanza, quali sono stati gli effetti della crisi finanziaria sulle persone? Questi effetti permangono ancora?

Dare una risposta univoca non è facile. La crisi ha avuto impatti diversi in paesi diversi e, all’interno dello stesso paese, tra persone diverse. Proviamo ad usare come indicatore rappresentativo il livello di reddito medio di un paese, ovvero il prodotto interno lordo pro-capite, nel 2008. Negli Stati Uniti, dove la crisi è iniziata, era pari a 48mila e 500 dollari ed è diminuito di ben 1500 dollari in un solo anno. Tuttavia, già nel 2010, il reddito medio degli americani era tornato ai livelli pre-crisi. Ed oggi, dieci anni dopo, è ulteriormente aumentato e sfiora i 60mila dollari.

Spostiamoci in Italia, dove la situazione è ben diversa. Nel 2008, il reddito medio era di 28mila euro. Qui la riduzione è stata drastica e prolungata. Addirittura ancora oggi, dieci anni dopo, il reddito non è tornato ai livelli pre-crisi e langue poco sopra i 26mila euro pro-capite.

In Svizzera, il reddito medio nel 2008 era di 78mila franchi. Anche in Svizzera la crisi si è fatta sentire ed il reddito si è ridotto a meno di 76mila franchi. Fortunatamente, la ripresa è stata immediata e già nel 2011 si è tornati ai livelli pre-crisi. Tuttavia, a differenza degli Stati Uniti, la ripresa è stata di breve durata. E così oggi ci ritroviamo con un reddito medio è che sostanzialmente invariato rispetto al 2011.

A cosa si devono questi ultimi anni di bassa crescita? Secondo gli economisti dell’OCSE – un’organizzazione internazionale che unisce le economie più avanzate al mondo – i motivi sono da ricercare nella bassa crescita della produttività del lavoro. Dal 2011, i lavoratori svizzeri non sono in grado di aumentare il loro grado di efficienza produttiva, come facevano in passato. Secondo l’OCSE, questo fenomeno è concentrato soprattutto tra le piccole e medie imprese. Quindi le grandi imprese riescono a essere innovative e produttive, mentre le altre fanno fatica a stare al passo. Le ricette per riprendere a correre sono note: creazione di mercati interni più competitivi, più spesa in istruzione ed una maggiore sinergia tra università ed imprese. Ma un aiuto potrebbe venire -- perché no – anche dalla finanza, attraverso più finanziamenti alle piccole imprese, alle start-up innovative. A dieci anni dalla crisi finanziaria potrebbe essere una maniera di mostrare a tutti che anche la finanza serve a crescere.

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