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L'iniziativa popolare per multinazionali responsabili

di Sergio Rossi

  • 16 ottobre 2017, 14:20
L’iniziativa popolare per multinazionali responsabili
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Lunedì 16 ottobre 2017 alle 12:20

È trascorso un anno da quando l’iniziativa popolare per multinazionali responsabili fu depositata presso la Cancelleria federale a Berna. Questa iniziativa vuole modificare la Costituzione federale affinché la Confederazione prenda dei provvedimenti legali per rafforzare il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente da parte delle grandi imprese transnazionali. Questi provvedimenti non si applicheranno dunque alle piccole-medie imprese, che in realtà ne trarranno beneficio in quanto non saranno più svantaggiate di fronte alla concorrenza sleale delle multinazionali che finora violano i diritti umani o danneggiano l’ambiente.

L’iniziativa per multinazionali responsabili riguarda le imprese che hanno la loro sede statutaria, l’amministrazione centrale o il centro di attività principale in Svizzera. Essa chiede loro di rispettare anche all’estero i diritti umani e le norme ambientali che sono rispettati sul piano internazionale, facendosi responsabili anche delle imprese che tali multinazionali controllano nell’economia globale.

Nella sua presa di posizione del mese scorso, il Consiglio federale riconosce in modo esplicito che le violazioni dei diritti umani da parte delle multinazionali con sede nella Confederazione rappresentano un problema per la Svizzera e per il resto del mondo. Il messaggio del Consiglio federale dello scorso 15 settembre condivide anche il fatto che l’inquinamento ambientale mette a rischio la vita delle persone e degli animali. Il Consiglio federale condivide perciò gli obiettivi dell’iniziativa, sostenendo la necessità di agire a favore dei diritti umani e della protezione dell’ambiente per quanto riguarda il sistema economico. Esso riconosce pure la posizione centrale occupata dal nostro paese su questo piano, facendo osservare che la Svizzera deve prestare attenzione al rispetto dei diritti umani da parte dell’economia privata, dato che in questo paese si trova la sede di alcune imprese multinazionali tra le più importanti del pianeta.

Ciononostante, il Consiglio federale sposa la dottrina neoliberista, invitando a rifiutare l’iniziativa popolare per multinazionali responsabili, ignorando che altre nazioni vicine alla Svizzera (per esempio la Francia e il Regno Unito) hanno recentemente adottato delle leggi che vanno esattamente nel senso proposto da questa iniziativa popolare.

Agitando lo spauracchio delle dislocazioni all’estero in caso di accettazione popolare dell’iniziativa per multinazionali responsabili, il Consiglio federale si rende ridicolo alla luce degli sviluppi internazionali del diritto vincolante in materia, sia nei paesi vicini al nostro sia sul piano dell’Unione europea. Non è certo perseguendo un approccio che si affida alla buona volontà delle imprese multinazionali che la Svizzera promuoverà le aziende responsabili e attente al rispetto dell’ambiente e dei diritti umani. Bisogna adottare le “pratiche migliori” sul piano mondiale per essere competitivi nell’economia globale, evitando di farci male da soli.

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