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Ossessioni Digitali

di Vincenzo Galasso

  • 27 aprile 2018, 14:20
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Venerdì 27 aprile 2018 alle 12:20

Gli economisti sono ossessionati dalla produttività. Quali sono i fattori che rendono un paese più produttivo? Nel corso dei decenni si è passati dagli investimenti in capitale fisico, quali le infrastrutture, agli investimenti in capitale umano, ovvero l'istruzione, al ruolo delle istituzioni nel risolvere i possibili conflitti, fino, ovviamente, alla tecnologia – la digital revolution.

Le persone sono invece ossessionate dai cellulari e dai social media. Secondo un’indagine svolta nel 2013 negli Stati Uniti, usiamo lo smartphone 150 volte al giorno, ovvero una volta ogni 6 minuti e mezzo. Un’indagine più recente sostiene che in realtà interagiamo con il telefono più di 2500 volte al giorno. Interagire non vuol dire necessariamente usare il telefono, vale anche accarezzarlo, premerlo, toccarlo. Così, in media, lo schermo del telefono è illuminato per quasi due ore e mezzo al giorno. Quindi non lamentatevi se la batteria si scarica!

Ma esiste una relazione tra queste due ossessioni: produttività economica e cellulari? Digital revolution e social media?

È innegabile che la rivoluzione digitale ci abbia dato tantissimi strumenti per essere più produttivi. Niente più fax da spedire, niente corse in biblioteca per reperire documenti, stop ai continui ed interminabili viaggi di lavoro per scambiarsi informazioni. Oggi si fa tutto online dal proprio posto di lavoro, oppure da casa oppure da una panchina del parco. Basta essere connessi. Molte evidenze empiriche confermano questa percezione. I paesi che crescono di più sono quelli che hanno innescato e poi sfruttato questa rivoluzione digitale.

Ma negli ultimi anni si sta facendo strada un altro effetto – meno positivo, almeno in termini di produttività – della rivoluzione digitale. Come vi sarete sicuramente accorti anche da soli, gli smartphone ed i social media tendono a distrarci da quello che stiamo facendo. Sono forse un benvenuto intrattenimento durante gli spostamenti per i tanti pendolari, soprattutto se non si spostano in auto. Ma diventano una distrazione quando siamo a cena a casa con genitori o figli. Ed ancor di più quando stiamo lavorando.

Gli effetti della distrazione sulla produttività nel lavoro sono molteplici e possono essere importanti – purtroppo in senso negativo. Il primo effetto, il più ovvio, è che perdiamo tempo. Se siamo in chat o su Facebook riduciamo l’ammontare di tempo dedicato al lavoro. Il secondo effetto è più sottile, ma non meno rilevante. La presenza dello smartphone ci distrae anche mentre stiamo lavorando. Il continuo stimolo a mandare un tweet oppure a controllare la mail oppure a contare i like ottenuti dalla nostra ultima esternazione su Facebook non ci consente di concentrarci su quello che stiamo facendo. Questo aspetto è particolarmente rilevante quando abbiamo bisogno di svolgere compiti complessi che richiedono un’elevata concentrazione per un periodo di tempo lungo. La tentazione è sul tavolo e la concentrazione salta. Il terzo effetto, sempre negativo, è legato al tempo necessario al nostro cervello per ritornare a concentrarsi su compito da volgere dopo aver navigato un po' su internet.

Gli studi empirici che quantificano i possibili effetti negativi di smarthphone e social media sulla produttività del lavoro sono ancora agli inizi. Ma sicuramente a breve ne sentiremo parlare e ci troveremo a discutere delle politiche aziendali sull’uso degli smarthphone. Intanto uno studio di psicologia pubblicato alcuni anni fa sulla famosa rivista Science mostra che una mente che vaga sui social non è una mente felice.

Ed ora scusatemi, ma sono più di tre minuti che non tocco il cellulare!

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