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Le riforme europee giocano alla roulette

di Adriana Cerretelli

  • 25 October 2017, 12:20
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Mercoledì 25 ottobre 2017 alle 12:20

Ancora più che un paradosso suona come una provocazione affermare che l'eurozona negozia il proprio rafforzamento strutturale proprio mentre la coesione europea si indebolisce sotto la spinta di populismi e forze centrifughe varie. Una provocazione semplicemente perché' la contraddizione non lo consente. O consentirebbe.

In realtà è proprio quello che sta accadendo. Ieri a Lussemburgo i ministri finanziari dell'Eurogruppo hanno cominciato a entrare nel vivo dei negoziati per rendere l'euro più forte in vista del vertice dei capi di Stato e di Governo dell'area che il 15 dicembre prossimo a Bruxelles sarà tutto dedicato al futuro della moneta unica.

Hanno parlato della creazione del Fondo monetario europeo ricavandolo dall'attuale Fondo SalvaStati. Della creazione di un vero Fondo europeo al servizio dell'Unione bancaria e a supporto delle operazioni di risoluzione degli istituti in crisi. Infine di un nuovo assetto istituzionale di governance dove la Commissione UE sia affiancata da personale e strutture del futuro FME.

La riforma dell'euro, almeno nei progetti originari, doveva essere il coronamento positivo di una lunga stagione elettorale molto sussultoria ma, scampato il pericolo francese, conclusasi senza troppi danni.

Così non è. Le elezioni tedesche hanno indebolito Angela Merkel, spostato il paese a destra e privato l'Eurogruppo di Wolfgang Schauble, un asset indiscusso anche se personaggio controverso. Il suo successore potrebbe essere sempre un duro ma molto meno europeista.

Poi è esplosa la questione catalana in Spagna: sembrava destinata a rientrare grazie a nuove concessioni sull'autonomia invece rischia di aggrovigliarsi su incomunicabilità ed estremismi reciproci. Se così sarà, per l'Europa comincerà un viaggio nella terra incognita dei suoi troppi separatismi regionali. Poi ci sono le elezioni domenica in Austria dove una sbandata a destra viene data per certa con il suo carico di nazionalismo xenofobo. Sullo sfondo Brexit, impantanato nelle contraddizioni inglesi.

In questo complesso quadro politico, la riforma dell'euro rischia di impantanarsi o di ridursi a poca cosa.

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