Plusvalore

Un incentivo fiscale per l’investimento produttivo

di Sergio Rossi

  • 8 gennaio 2018, 13:20
iStock-Banca, Moneta, Valuta, Affari, Bancarotta
  • iStock

Plusvalore
Lunedì 08 gennaio 2018 alle 12:20

Gli sgravi fiscali che il Cantone Ticino ha deciso di offrire alle persone benestanti e ai grandi gruppi industriali non porteranno alcun beneficio all’economia ticinese, perché né le une né gli altri aumenteranno il loro dispendio entro i confini di questo cantone. I maggiori redditi al netto dei prelievi fiscali di queste persone e aziende saranno infatti parcheggiati nei mercati finanziari, senza alcun effetto benefico per chi vive o ha una impresa nel Ticino. Nessuna azienda vorrà mai investire per aumentare la capacità di produzione quando esiste – come è facile osservare nella realtà contemporanea – un eccesso di offerta nel mercato dei prodotti a seguito delle grandi disparità di reddito e ricchezza sul piano regionale come su quello internazionale.

Esistono però diverse imprese che si trovano in nicchie di mercato al riparo da questi problemi, per esempio grazie ai brevetti e ai marchi depositati, oppure perché hanno prodotti di alta gamma che non soffrono né della debole congiuntura né del saggio di cambio di una moneta forte come il franco svizzero. Non si tratta soltanto delle grandi imprese transnazionali, come le case farmaceutiche elvetiche, ma anche di piccole e medie imprese tradizionalmente ancorate al territorio cantonale. Per queste imprese, lo Stato potrebbe facilmente adottare delle misure di incentivo fiscale sgravando così gli utili da esse investiti in maniera produttiva, a maggior ragione se tale investimento ha delle ricadute positive nel territorio ticinese.

Invece di sgravi fiscali alle persone benestanti e alle imprese che evitano di investire nel Ticino, lo Stato dovrebbe incentivare fiscalmente le aziende che sono propense a sostenere l’economia cantonale. Per farlo sarà però necessario che la classe politica ticinese capisca l’urgente necessità di cambiare radicalmente l’approccio ai problemi di ordine macroeconomico. Il Cantone Ticino dovrà aumentare la spesa pubblica per sostenere l’insieme dell’economia, attirando in tal modo degli investimenti produttivi e forieri di posti di lavoro correttamente remunerati. Le maggiori risorse fiscali potranno allora essere parzialmente utilizzate per incentivare fiscalmente le imprese innovative che investono creando un circolo virtuoso per il bene comune.

Questi incentivi possono essere dei crediti di imposta, dei sussidi mirati o qualsiasi altro sgravio il cui obiettivo deve essere principalmente di ordine macroeconomico. Non si tratta infatti soltanto di una questione etica o di responsabilità sociale delle imprese nei confronti del territorio in cui operano, ma di una questione di carattere macroeconomico in quanto l’investimento aziendale genera un reddito nazionale. Ciò aumenta il substrato fiscale, e solitamente il livello di occupazione e di benessere nel sistema economico. Questa dovrebbe essere la finalità dell’attività economica invece della massimizzazione delle rendite finanziarie a discapito dell’interesse collettivo e della stabilità finanziaria nel lungo periodo.

Ti potrebbe interessare